Home » Comunità di Pratica sull’inclusione sociale in Regione Toscana

Comunità di Pratica sull’inclusione sociale in Regione Toscana

\"\" AGGIORNAMENTI NORMATIVI E PROCEDURALI NAZIONALI

Quinto Piano Nazionale per l’Infanzia
È stata recentemente firmata dal Presidente della Repubblica l’adozione del V Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva, già approvato dall’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza. Il Piano è uno strumento programmatico e di indirizzo, che individua gli interventi prioritari a favore dei soggetti in età evolutiva, in attuazione della Convenzione sui diritti del fanciullo, fatta a New York il 20 novembre 1989 e resa esecutiva con legge 27 maggio 1991, n. 176. Per la prima volta il documento è stato definito tramite la consultazione online di duemila ragazzi tra i 12 e i 17 anni e con 9 focus group coinvolgendo i gruppi più vulnerabili. I ragazzi saranno inoltre coinvolti nella fase di monitoraggio del Piano.

Assegno Unico Universale per i figli (AUUF)
È online il nuovo sito dedicato all’Assegno Unico e Universale per i figli a carico, che contiene tutte le principali informazioni riguardanti la nuova misura a favore delle famiglie. In particolare è possibile approfondire in che cosa consiste la misura, chi sono i destinatari, quali gli importi e le modalità per fare domanda. Dal sito è inoltre possibile, mediante link al sito web dell\’INPS, simulare l’importo del proprio assegno e la presentazione della domanda per l’accesso alla misura.

Avviso 1/2022 PNNR – Missione 5.2
Con Decreto Direttoriale n. 5 del 15 febbraio 2022, è stato adottato l\’Avviso pubblico n. 1/2022 per la presentazione di Proposte di intervento da parte degli Ambiti territoriali sociali da finanziare con riferimento al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), finanziato dall’Unione Europea – Next generation EU. L’avviso riguarda in particolare la Missione 5 “Inclusione e coesione”, Componente 2 \”Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore”, Sottocomponente 1 “Servizi sociali, disabilità e marginalità sociale”.
I progetti, rivolti all’inclusione di soggetti fragili e vulnerabili, dovranno essere presentati tramite apposita piattaforma entro il 31 marzo 2022. Qui il link alla pagina dell’Avviso con tutti i materiali e gli allegati.

Proroga Avviso 1/2021 PrIns
In considerazione dell’emergenza epidemiologica ancora in corso e del sovrapporsi di ulteriori progettazioni in avvio, il Decreto Direttoriale n. 11 del 22 febbraio 2022 proroga al 30 aprile 2022 il termine per la presentazione delle proposte progettuali relative all’Avviso 1/2021 PrIns, relativo alla realizzazione, da parte degli Ambiti territoriali, di interventi di Pronto Intervento Sociale e a favore delle persone in condizioni di povertà estrema o marginalità, da finanziare a valere sulle risorse dell’iniziativa REACT-EU. La scadenza supera dunque la precedente fissata al 28 febbraio.

Approvazione Piano Povertà e riparto del relativo Fondo
È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (GU Serie Generale n. 44 del 22 febbraio 2022) il Decreto Interministeriale del 30 dicembre scorso di riparto del Fondo Povertà 2021-2023 e di approvazione del Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà. Le risorse afferenti al Fondo Povertà sono pari complessivamente a 619.000.000 euro per il 2021, 552.094.934 euro per il 2022 e 439.000.000 euro per il 2023, tenuto conto delle risorse destinate gli Ambiti per il contributo relativo alle assunzioni degli assistenti sociali.

INPS: comunicazione di variazione della condizione occupazionale ai fini del RdC
Il Messaggio INPS n. 625 del 9 febbraio 2022, in ottemperanza con l’articolo 1, comma 74, lettera b), n. 2, della legge 30 dicembre 2021, n. 234 (Legge di Bilancio 2022), stabilisce che la variazione della condizione occupazionale per avvio di un\’attività d\’impresa o di lavoro autonomo, svolta sia in forma individuale che di partecipazione, da parte di uno o più componenti il nucleo familiare nel corso dell\’erogazione del Rdc, va comunicata tramite il modello Rdc-com esteso, il giorno antecedente all\’inizio della stessa, pena la decadenza dal beneficio. Risulta dunque superato il termine dei 30 giorni precedenti.

Partecipazione ai PUC e green pass
Con la Nota Direttoriale n. 2003 del 7 marzo 2022 si stabilisce che, in linea con la normativa nazionale relativa al contenimento dei contagi e agli obblighi vaccinali per tutti i lavoratori, anche per i beneficiari RdC, tenuti a partecipare ai PUC, di 50 anni compiuti, indipendentemente dal settore in cui operano e dalla tipologia di attività che svolgono, è previsto, a partire dal 15 febbraio 2022 e fino al 15 giugno 2022, l\’obbligo di super green pass per accedere al proprio luogo di attività; pertanto, non sarà più sufficiente per poter espletare la attività previste dal PUC, il tampone molecolare o antigenico. Al beneficiario che non intendesse dotarsi della certificazione verde potrà essere suggerito di rinunciare al RdC per evitare la decadenza e poter ripresentare immediatamente domanda non appena ne disponesse.

La Piattaforma GePI: ultime novità
La Piattaforma GePI per la gestione del ‘pilastro sociale’ del Reddito di Cittadinanza è in continua evoluzione e sul sito del MLPS sono periodicamente forniti aggiornamenti relativi alle nuove funzionalità del sistema, oltre che tutorial, manuali d’uso, pillole video e risposte alle domande più frequenti (FAQs). Gli ultimi recenti aggiornamenti della piattaforma risalgono al 17 marzo 2022 e comprendono:
• nuovo flusso per la gestione delle domande ‘Sospese’
• possibilità di scaricare il file Excel precompilato per la rendicontazione delle giornate ad INAIL
• nuova modalità per la visualizzazione dei dati del tutore di una domanda (ove presente)
• altri rilasci minori
Si segnala inoltre che è online un nuovo tutorial per la figura del Responsabile dei PUC.


\"\" AGGIORNAMENTI NORMATIVI E PROCEDURALI REGIONALI

Fondo Nazionale Politiche Sociali 2021
A seguito del decreto interministeriale del 22 ottobre 2021 che ha adottato il capitolo 1 e il capitolo 2 dell\’atto di programmazione nazionale \”Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2021-2023\” ed ha stabilito il riparto del Fondo nazionale per le politiche sociali (FNPS) per gli anni 2021-2023 assegnando alla Toscana per l’anno 2021 la somma di € 25.741.242,72, la Regione con la Delibera n. 304 del 14/03/2022 ha assegnato le risorse agli Ambiti territoriali, secondo i criteri approvati in Conferenza regionale dei Sindaci. Per l\’anno 2021 l’ammontare complessivo del Fondo Sociale Regionale è pari a € 27.378.242,72 di cui € 1.637.000,00 (già assegnati e liquidati) derivanti dal FRAS e € 25.741.242,72 derivanti dal FNPS; il Fondo di Solidarietà Interistituzionale è pari al 10% del totale del FSR e quindi ammonta a € 2.737.824,27.
Per quanto riguarda gli interventi, il Piano nazionale:
• conferma la previsione di destinare il 50% delle risorse regionali agli interventi per le persone di minore età, di cui una parte specificamente destinate al programma P.I.P.P.I. (per Regione Toscana pari a complessivi € 250.000,00)
• stabilisce che nell\’ambito del rimanente 50% una quota sia destinata a finanziare la supervisione del personale (per Regione Toscana pari a complessivi € 667.000.00) ed un’ulteriore quota alle dimissioni protette (per Regione Toscana pari a complessivi € 667.000.00).

Atto di programmazione regionale di contrasto alla povertà 2021-2023
Il Decreto Interministeriale del 30 dicembre scorso prevede l\’adozione da parte delle Regioni di un atto di programmazione regionale dei servizi necessari per l’attuazione del Rdc come livello essenziale delle prestazioni e degli interventi individuati dal Piano, compresi quelli in favore di persone in condizione di povertà estrema e senza dimora.
Le risorse previste dal Piano vengono integrate con risorse proprie, ovvero afferenti a fondi regionali, nazionali o comunitari, inclusi i fondi relativi al Pon Inclusione integrato con le risorse finanziarie dell’iniziativa React EU e al PNRR.
L’atto deve essere predisposto sentiti i Comuni, in forma singola o associata, ovvero le Anci regionali e favorendo la consultazione delle parti sociali e degli enti del Terzo settore territorialmente rappresentativi in materia di contrasto alla povertà.
Deve essere comunicato al Ministero entro 60 giorni dall\’emanazione del decreto (quindi 23/04/22 anche se la scadenza non è perentoria).
Una prima bozza di atto regionale è stata implementata nella Cabina di Regia tecnica Tavolo regionale della Rete per la protezione e per l’inclusione sociale (di cui alla DGR 917/2021) e verrà a breve discussa ed approvata in una seduta del Tavolo regionale (composto dagli Assessori regionali a sociale, sanità, lavoro, formazione, istruzione e politiche abitative, un rappresentante di ANCI e i rappresentanti di tutti gli Ambiti) dedicata alla consultazione delle parti sociali e degli organismi rappresentativi del Terzo settore.
L\’atto dovrà poi essere approvato con Delibera di Giunta e trasmesso al Ministero.

Fondo di contrasto alla povertà 2021-2023
Il Fondo prevede:
• finanziamento dei livelli essenziali delle prestazioni sociali (cd quota servizi), di cui una parte riservata al Pronto Intervento sociale
• finanziamento di interventi e servizi in favore di persone in condizione di povertà estrema e senza dimora, di cui quote riservate a Housing first, servizi di posta e per residenza virtuale e Pronto Intervento sociale
• finanziamento di interventi, in via sperimentale, in favore di careleavers

Le risorse destinate agli Ambiti della Toscana per la quota servizi ammontano a € 26.433.000 per il 2021, € 23.899.577 per il 2022 e € 18.423.000 per il 2023.
Per quanto riguarda la quota senza dimora, la somma totale è pari € 775.600 per ogni annualità, destinata – sulla base della maggiore concentrazione delle persone senza dimora – agli Ambiti dei Comuni capoluogo (Firenze esclusa, poiché riservataria) più Versilia e Empolese Valdarno.
Le risorse saranno liquidate direttamente dal Ministero agli Ambiti solo dopo l\’approvazione dell\’atto regionale di contrasto alla povertà: nelle more dell’approvazione, il Ministero ha richiesto alcuni adempimenti già espletati da Regione Toscana pertanto il riparto di quota servizi è già effettivo ed è stato comunicato ufficialmente dal Ministero in modo che gli Ambiti possano procedere all\’iscrizione in bilancio.

SEUS Servizio Emergenza Urgenza Regionale – formazione
La \”Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali\” all’art. 22 comma 4 elenca gli interventi che costituiscono il livello essenziale delle prestazioni sociali: in questo elenco alla lettera b) troviamo il “servizio di pronto intervento sociale per le situazioni di emergenza personali e familiari” che le norme regionali, secondo i modelli organizzativi adottati, devono prevedere per ogni ambito territoriale.
Risorse per l\’attuazione del Pronto Intervento Sociale sono disponibili nel Fondo Nazionale Politiche Sociali, nell\’avviso 1/2021 PrIns Progetti di intervento sociale a valere sul PON Inclusione FSE 2014-2020 risorse REACT-EU Inclusione e nel Fondo nazionale per la lotta alla povertà (quota servizi e quota senza dimora). In particolare, nel Piano povertà nazionale 2021-2023 è contenuta una scheda tecnica con i contenuti principali che il servizio deve avere.
In Toscana già a partire dal 2017 è stato avviato un percorso di sperimentazione di un Servizio di secondo livello di Emergenza-Urgenza Sociale, consolidato poi con la D.G.R. 838 del 25/06/2019 che approva un documento che rappresenta un modello organizzativo e un impianto di riferimento su cui basare lo sviluppo del SEUS. Le caratteristiche del sistema rispondono già a quanto previsto dalla scheda tecnica LEPS predisposta dal Ministero.
L\’obiettivo di Regione Toscana è quello di allargare progressivamente a tutti i territori il SEUS regionale per avere un servizio il più possibile omogeneo ed integrato.
Per questo motivo la Regione insieme ad ANCI Toscana ha strutturato un percorso formativo rivolto alle Zone che ancora non sono entrate nel sistema SEUS, chiedendo ai territori interessati l\’eventuale adesione.
Allo stesso tempo sono state aperte le iscrizioni al percorso formativo rivolto sia alle Zone che stanno iniziando la sperimentazione sia a quelle già inserite nel sistema, anche per venire incontro alle necessità del nuovo personale entrato in servizio successivamente al primo percorso di formazione.

Interventi per l\’infanzia e l\’adolescenza: attivazione assistenza tecnica alle Zone
Il Centro Regionale di documentazione per l’Infanzia e l’Adolescenza (CRIA), nell’ambito delle attività di promozione e sviluppo delle politiche sociali integrate per l’infanzia e l’adolescenza previste dalla l.r. 31/2000, ha attivato un servizio di assistenza e supporto tecnico-scientifico alle funzioni di programmazione, promozione, monitoraggio e valutazione delle politiche e degli interventi per le zone distretto/sds, che contribuisce allo sviluppo di progetti finalizzati alla sperimentazione e innovazione nel campo dei servizi educativi e sociali.
Per rafforzare questo ruolo di affiancamento e sostegno ai territori, è stato attivato un servizio di informazione e supporto tecnico come reference regionale per le attività svolte dalle zone distretto/sds che interessano l’infanzia, l’adolescenza e le famiglie.
Il servizio è raggiungibile contattando supportozone@istitutodeglinnocenti.it.
Per maggiori informazioni è possibile collegarsi al sito: https://www.minoritoscana.it/assistenza-supporto-tecnico-alle-zone-distrettosds


\"\" DATI E RICERCHE

INPS: Osservatorio Reddito/Pensione di Cittadinanza – Statistiche a marzo 2022
L’Osservatorio INPS sul Reddito e la Pensione di Cittadinanza, che periodicamente fornisce le statistiche essenziali sui nuclei familiari percettori del beneficio economico, ha pubblicato i dati aggiornati al 15 marzo 2022. Sono 1 milione 413 mila i nuclei familiari in carico alla misura, pari a oltre 3 milioni e 145 mila persone, con un contributo medio mensile di 564 euro. Si conferma ancora una volta la maggior concentrazione dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza nelle Regioni del Sud e nelle Isole, seguite dalle Regioni del Nord e da quelle del Centro. L’Osservatorio mette a disposizione anche i dati relativi al REM.

INPS: i primi tre anni di Reddito di Cittadinanza
Il 18 febbraio l’INPS ha pubblicato un paper dal titolo I primi tre anni di Reddito e Pensione di Cittadinanza, che analizza i dati del periodo aprile 2019-dicembre 2021. I nuclei familiari percettori della misura sono oltre 2 milioni, che coinvolgono più di 4,6 milioni di individui, per un’erogazione totale di quasi 20 miliardi di euro. Le analisi longitudinali contenute del documento mettono in evidenza come il 70% dei nuclei che hanno iniziato a percepire il Reddito di Cittadinanza nel corso del 2019 siano ancora beneficiari della misura a fine 2021. Si tratta per la maggior parte di cittadini italiani, residenti nel Mezzogiorno, teoricamente occupabili ma che non hanno mai lavorato o da lungo tempo esclusi dal mercato del lavoro. In proposito si segnalano anche l’articolo di Eleonora Gnan su Welforum e quello di Gianluca Busilacchi, Giovanni Gallo e Matteo Luppi su Social Policies.

INAPP: indagine sui percettori di RdC orientati al percorso lavorativo
Il Reddito di Cittadinanza ha rappresentato un’ancora di salvezza per 1,8 milioni di famiglie, ma va notato che circa il 46% dei percettori risultano occupati (552.666 standard e 279.290 precari), con impieghi tali da non consentir loro di emergere dal disagio e da costringerli a ricorrere al RdC per la sussistenza. Si tratta di lavoratori poveri che chiamano in causa politiche ed interventi non convenzionali per la loro ‘emersione’ dalla povertà e rendono urgente osservare il mercato del lavoro ben oltre il semplice aspetto del numero degli occupati, per spingere analisi ed interventi sul tema della qualità del lavoro, delle retribuzioni, della produttività e della riduzione della precarietà. È quanto emerge dal policy brief, recentemente pubblicato, che l’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP) dedica al RdC.

Relazione sugli interventi e le misure di contrasto alla povertà lavorativa in Italia
Avere un lavoro non basta per evitare di cadere in povertà. In Italia un quarto dei lavoratori italiani ha una retribuzione individuale bassa (cioè inferiore al 60% della mediana) e più di un lavoratore su dieci si trova in situazione di povertà (cioè vive in un nucleo con reddito netto equivalente inferiore al 60% della mediana). Il Gruppo di Lavoro sugli interventi e le misure di contrasto alla povertà lavorativa in Italia, istituito dal Ministro Orlando, ha presentato lo scorso 18 gennaio, una Relazione con alcune proposte di riforma. Tra questa la garanzia di minimi salariali adeguati per combattere la povertà lavorativa tra i lavoratori dipendenti e l’introduzione di in-work benefit finalizzati a supportare chi si trova in situazione di difficoltà economica e ad incentivare il lavoro regolare.

ISTAT: mercato del lavoro, redditi e misure di sostegno
Sono state pubblicate per la prima volta stime dell’ISTAT che incrociano dati relativi alle forze lavoro (campione di oltre 300 mila individui) con dati provenienti da fonti amministrative e rilevazioni campionarie, svolte dall’Istituto, inerenti le misure di sostegno al reddito via via introdotte in fase pandemica, quali CIG, bonus, indennità varie. In particolare, si è osservato che, pur essendo le erogazioni del Reddito di Cittadinanza tradizionalmente destinate a famiglie con una prevalenza di componenti inattivi, a partire da maggio 2020, queste sono diminuite (dal 69,7% al 57,2%), aumentando invece considerevolmente le erogazioni alle famiglie con una prevalenza di individui occupati (dal 19,9% al 30,8%).

Report Progetto Care Leavers
È disponibile il secondo Report del Progetto Care Leavers, sperimentazione di interventi in favore di coloro che, al compimento della maggiore età, vivono fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell\’autorità giudiziaria. Il progetto si propone di accompagnare all’autonomia neomaggiorenni che hanno concluso percorsi di accoglienza in comunità o in affido eterofamiliare, attraverso la creazione di supporti necessari a consentire loro di costruirsi gradualmente un futuro e a garantire una progettazione individualizzata e partecipata che li supporti nella delicata fase di transizione dal sistema di accoglienza e protezione (comunità per minori e/o famiglie affidatarie) verso la vita indipendente. Il rapporto descrive le attività svolte nel corso del 2021, in continuità con la prima edizione.

Rapporto Oxfam: la pandemia della disuguaglianza
Mentre nel mondo si stima la caduta in povertà di 163 milioni di persone, i 10 uomini più ricchi raddoppiano le proprie fortune, detenendo una ricchezza sei volte superiore al patrimonio del 40% più povero della popolazione mondiale, ovvero di 3,1 miliardi di persone. Ogni 4 secondi nel mondo 1 persona muore per fenomeni connotati da elevati livelli di disuguaglianza, quali mancanza di accesso alle cure, fame, crisi climatica e violenza di genere. È quanto emerge dal Rapporto Oxfam La pandemia della disuguaglianza, pubblicato in occasione dell’apertura dei lavori del World Economic Forum di Davos, che contiene un affondo anche sullo scenario italiano. Sul tema dell’acuirsi delle diseguaglianze si segnalano anche l’articolo di Daniela Mesini su Welforum e quello di Eugenio Occorsio e Stefano Scarpetta sul Menabò di Etica ed Economia.

Povertà assoluta 2021: le stime preliminari dell’ISTAT
Diffuse l’8 marzo scorso, le stime preliminari dell’ISTAT sulla povertà assoluta relative al 2021 mettono in luce una certa stabilità del fenomeno: coinvolgendo 5,6 milioni di persone, l’incidenza individuale della povertà si conferma al 9,4%, mentre quella familiare cala al 7,5%, per un totale di quasi 2 milioni di famiglie. La sostanziale stabilità della povertà si colloca nel contesto di una marcata ripresa della spesa per consumi delle famiglie italiane, che cresce del 4,7% rispetto al 2020. In questo quadro sono però evidenti forti disuguaglianze: preoccupano in particolare le condizioni dei minori, di chi è in cerca di occupazione e delle famiglie di stranieri. Su Welforum l’articolo di Eleonora Gnan.

Disponibile il nuovo Rapporto di monitoraggio ISEE
Il Rapporto di monitoraggio ISEE relativo all’anno 2020 fornisce una sintesi sull\’attuazione dell’indicatore attraverso cui vengono misurate le condizioni economiche dei cittadini ai fini dell’accesso alle prestazioni sociali agevolate. Nell’anno della pandemia, probabilmente a causa delle misure introdotte dal Governo per fronteggiare la crisi economica legata al Covid-19, sono oltre 7,5 milioni i nuclei familiari ad aver richiesto l’ISEE. Si tratta dei massimi storici osservati dall’introduzione dell’indicatore. L’area territoriale di maggior incremento (+25%) del numero di DSU è il Nord, ma le condizioni economiche delle famiglie risultano essere più fragili al Sud, dove il 65% della popolazione ISEE presenta indicatore minore di 10 mila euro.

L’impatto del Covid-19 sulle nascite, sui giovani e sul benessere delle famiglie
Il 15 febbraio scorso sono stati presentati i risultati del Secondo Rapporto sulle conseguenze prodotte dalla crisi epidemiologica sulle nascite, sulla realizzazione dei progetti di vita da parte dei giovani e sulla condizione di benessere delle famiglie con bambini e adolescenti, curato dal gruppo di esperti “Demografia e Covid-19”, istituito dalla Ministra Bonetti e coordinato da Alessandro Rosina. Il saldo naturale del 2020 è il peggiore dal secondo dopoguerra (-335 mila), passando da una riduzione delle nascite del -2,5% in pre-pandemia al -4,5%. Tale contrazione riguarda le coppie più giovani, mentre ha riguardato di meno le donne over 35. Si registrano, inoltre, maggiori difficoltà di conciliazione lavoro-famiglia ed un aumento del disagio emotivo per donne, giovani e lavoratori precari.

OCIS: Terzo Rapporto sulla coesione sociale nelle Regioni italiane
Se già prima della pandemia la coesione sociale era un tema di grande rilevanza, nel corso degli ultimi due anni è diventata ancora più centrale per le democrazie contemporanee. Il Paper di febbraio dell’Osservatorio Internazionale per la Coesione e l’Inclusione Sociale presenta il Terzo Rapporto biennale sulla coesione sociale nelle Regioni italiane. A partire da una concettualizzazione del tema, lo studio analizza le dimensioni (politica, sociale, economica, culturale, di genere etc.) e degli indicatori statistici per la sua misurazione.

V Rapporto sulle povertà e l’inclusione sociale in Toscana
È stato recentemente pubblicato, e presentato in un convegno pubblico di ampio respiro, il Quinto Rapporto sulle povertà in Regione Toscana. Il lavoro è frutto della collaborazione tra Osservatorio Sociale Regionale, ANCI Toscana, IRPET, Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza, Università di Siena e Caritas Toscana. Rappresenta uno sforzo corale di analisi delle varie facce della povertà in Regione, sia attraverso la sistematizzazione e la ricomposizione di dati da fonti secondarie, sia tramite la realizzazione di rilevazioni quali-quantitative ad hoc. Il rapporto propone anche interessanti spunti e riflessioni di policy. È possibile scaricare qui l’executive summary.

IV Rapporto sulle disabilità in Toscana
La Presentazione è prevista per il giorno 7 aprile p.v. alle ore 10,00.Il rapporto fornisce il quadro delle dimensioni quantitative delle disabilità in Toscana, tracciando il processo finalizzato alla costruzione di percorsi per l\’autonomia da tempo attivi sul territorio regionale, in particolare attraverso i progetti \”Dopo di Noi\”. Sono inoltre presenti degli approfondimenti inerenti il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), la Legge delega n. 227/2021 e i Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali (LEPS).
E’ realizzato dall\’Osservatorio Sociale in collaborazione con Anci Toscana e con il Settore Politiche per l\’Integrazione Sociosanitaria.
Per partecipare all\’evento è necessario iscriversi al seguente
info: osr@regione.toscana.it

Datawarehouse sulla condizione abitativa in toscana
https://www.condizioneabitativa.it/index/
Strumento a disposizione di operatori del settore e Amministratori per la lettura dei bisogni sociali e abitativi presenti all’interno delle comunità toscane, oltre che per la programmazione di policy e interventi riferiti a tali ambiti. È anche uno strumento a disposizione di studiosi, esperti, cittadini, che intende favorire la più ampia conoscenza relativa alle complesse dimensioni che riguardano l’abitare, anche per alimentare un dibattito informato su un ambito fondamentale che riguarda la vita di famiglie e individui toscani. Il datawarehouse presenta:
– dati di natura amministrativa e statistica raccolti in via diretta dal Settore Politiche Abitative di Regione Toscana e dall’Osservatorio Sociale Regionale, in collaborazione con i Comuni e le 11 Aziende per la Casa che gestiscono il patrimonio ERP per conto dei Comuni
– fonti che fanno riferimento ai principali open data presenti sul tema e forniti da Enti qualiISTAT, Agenzia delle Entrate, Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili.
Il portale è in corso di popolamento rispetto al caricamento di ulteriori dati.
Nasce dal lavoro decennale svolto in quest’ambito dall’Osservatorio Sociale di Regione Toscana con ANCI Toscana, attraverso i rapporti tematici “Abitare in Toscana”. Al suo sviluppo collabora inoltre il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università degli Studi di Firenze e un contributo fondamentale è dato dal Settore Regionale Politiche Abitative attraverso la messa a disposizione dei dati.


\"\" PUNTI DI VISTA

L’accesso degli stranieri al Reddito di Cittadinanza
Openpolis dedica un approfondimento al tema dell’accesso degli stranieri al Reddito di Cittadinanza e ai discorsi d’odio ad esso connessi. Nonostante sia noto come gli stranieri siano i cittadini più penalizzati nell’accesso alla misura nazionale di sostegno al reddito per via del requisito dei 10 anni di residenza nel nostro Paese (che porta peraltro anche all’esclusione di un’ampia fetta di titolari di protezione internazionale), le notizie di cronaca e il dibattito pubblico alimentato da figure di rilievo nel panorama politico riportano spesso accuse, talvolta infondate, di appropriazione indebita (i c.d. ‘furbetti’) rivolte contro gli immigrati, specie se extracomunitari, alimentando così un circolo vizioso di odio ed esclusione.

Condizionalità e contrasto alla povertà: riflessioni dall’indagine INAPP
Molto si discute sulle insufficienti modifiche apportate in Legge di stabilità 2022 al Reddito di Cittadinanza: le indicazioni fornite da esperti e tecnici della materia sembrano rimaste inascoltate. Tra i cambiamenti si fa riferimento all’inasprimento del sistema sanzionatorio che caratterizza la misura. A tal proposito si segnala un interessante articolo a cura di Matteo D’Emilione e Giovanna Giuliano su Welforum, in merito alla condizionalità nell’attuazione delle misure nazionali di contrasto alla povertà emerse da una recente indagine INAPP.

I trasferimenti monetari alle famiglie e la pandemia da Covid-19
I trasferimenti sociali in Italia vengono osservati in rapporto alla dinamica congiunturale economica degli ultimi decenni, ed in un contesto caratterizzato da un forte aumento dei tassi di povertà. Viene quindi considerato il ruolo dell’economia nelle scelte di spesa in welfare, e allo stesso tempo la capacità redistributiva del sistema di welfare italiano prima e dopo lo scoppio della pandemia di Covid-19. La principale evidenza che emerge è un poco appariscente ma costante incremento di lungo periodo dei trasferimenti monetari e del loro effetto redistributivo, che trova conferma anche nelle politiche di reazione al Covid-19. Alla radice di tale incremento vi sono certamente l’aumento dell’incidenza della povertà e l’inasprirsi delle condizioni economiche delle famiglie più povere. L’articolo di Massimo Baldini e Giovanna Scarchilli pubblicato su Welforum.

Italia, un paese diseguale
Su La Voce Demetrio Guzzardi, Elisa Palagi, Andrea Roventini ed Alessandro Santoro presentano un loro recente studio sulle disuguaglianze di reddito in Italia. Gli autori hanno combinato diverse fonti di dati fino ad ottenere i Distributional National Accounts, ovvero la distribuzione dell’intero reddito nazionale netto del nostro Paese, e in particolare il Factor National Income, ovvero il reddito nazionale netto comprendente sia i redditi da lavoro sia di capitale (prima di imposte e trasferimenti pensionistici), e il Pre-tax National Income che include anche le pensioni, escludendo i contributi sociali versati. Il quadro che ne emerge è quello di un’Italia fortemente diseguale, con un trend in crescita a partire dal 2008. Ad essere maggiormente colpiti dall’aumento delle disparità di reddito sono i giovani, le donne e il Mezzogiorno.

Un piano per ridurre i NEET
Il governo ha adottato un piano per ridurre i NEET, che in Italia sono circa tre milioni. I punti principali del piano includono l’attenzione al reskilling, la creazione di sportelli dedicati ai giovani nei Centri per l’Impiego, e cinque milioni di euro per incentivare la partecipazione attiva alla comunità. A queste iniziative si aggiunge la creazione del nuovo portale Garanzia2030 dove gli utenti possono scegliere corsi di formazione, tirocini o attività di volontariato. Ne parla Chiara Natalie Focacci su La Voce.

Donne: redditi bassi e scarsa partecipazione al mercato del lavoro
Il Bilancio di genere presentato dalla Ragioneria generale dello Stato mostra una forte disuguaglianza tra i redditi di uomini e donne, anche nelle fasce più alte della distribuzione. E il sistema fiscale non incentiva la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. La scarsa partecipazione femminile al mercato del lavoro, peraltro, è considerata come uno degli elementi alla base della bassa crescita del Mezzogiorno. Due interessanti articoli recentemente apparsi su La Voce affrontano le suddette tematiche di gender gap. Si tratta di Alessandra Casarico e Massimo Taddei sui differenziali salariali e di Mariano Bella e Giuseppe Cantarella su lavoro femminile e questione meridionale.

La profilazione dei bisogni complessi: un’opportunità anche per il sociale?
La presa in carico di persone con fragilità multiple è operazione molto complessa, che richiede risorse e strumenti idonei e la collaborazione tra servizi e professionalità differenti. Una strada ad oggi poco percorsa in maniera sistematica nel comparto del sociale, ma forse con potenzialità significative è quella della profilazione degli utenti e del targeting dei servizi, già in uso in ambito lavorativo. Si tratta cioè di segmentare le fragilità multifattoriali delle persone in categorie omogenee, a cui far corrispondere progetti di intervento mirati, differenziati per le diverse categorie. Il tutto da declinare rispetto ai singoli casi, attraverso progetti personalizzati di intervento, a garanzia di un approccio tailor made. Su Welforum Daniela Mesini e Isabella Medicina trattano il tema in un articolo dedicato.

Homeless, città, identità: un mix utile per esplorare l’invisibile?
Sul Menabò di Etica ed Economia Valeria Polin presenta i principali risultati della ricerca, condotta con Michele Bertani, sulle persone con grave disagio abitativo e contenuta nel volume “Homeless e città. Una relazione identitaria da esplorare”. Dall’indagine, realizzata a partire dal 2016 a Verona con l’obiettivo di analizzare il rapporto delle persone senza dimora con la città, emergono interessanti – e talvolta inaspettati – spunti per comprendere le identità in trasformazione, nonché i bisogni di vita e di riconoscimento, i valori e le idee di giustizia degli homeless. Casa e lavoro rappresentano due importanti riferimenti identitari, anche se ridefiniti nella loro declinazione concreta: un materasso e un’occupazione spessa discontinua e precaria, talvolta realizzata ai limiti della legalità.

Per ulteriori approfondimenti…
https://welforum.it/area/poverta-disuguaglianze/
https://welforum.it/area/famiglia-infanzia-adolescenza/
https://www.lavoce.info/archives/category/argomenti/poverta/
https://www.fondiwelfare.it/contrastoallapoverta/
https://www.fiopsd.org/
https://www.redattoresociale.it/page/notiziario?Topics=Economia
http://www.alleanzacontrolapoverta.it/
https://www.forumdisuguaglianzediversita.org/
https://www.eticaeconomia.it/temi/articoli/disuguaglianze/
https://www.secondowelfare.it/primo-welfare/inclusione-sociale/
https://osservatoriocoesionesociale.eu/


\"\" ESPERIENZE DAI TERRITORI

Presentata la Carta per l\’integrazione dei rifugiati
Il 18 febbraio scorso sei città italiane (Bari, Milano, Napoli, Palermo, Roma e Torino) hanno presentato la Carta per l’integrazione dei rifugiati, elaborata insieme all’UNHCR. Il documento si pone l’obiettivo di potenziare la collaborazione fra le città sull’integrazione delle persone titolari di protezione internazionale, favorendo lo scambio di pratiche, esperienze e strumenti, e sviluppando servizi già attivi sui territori. Tra le azioni prioritarie individuate dalla Carta vi è lo sviluppo di “Spazi Comuni”, in cui poter concentrare i servizi fondamentali per l’integrazione delle persone rifugiate (es. rapido accesso ai documenti essenziali e ai percorsi di accompagnamento individualizzato alla casa e al lavoro), secondo una logica di one-stop-shop.

Regione Toscana: linee guida per l’efficace attivazione di percorsi di cittadinanza attiva
Anci Toscana, nell’ambito del progetto FAMI “Teams” capofilato da Regione Toscana, ha prodotto le Linee guida per l’efficace attivazione di percorsi di cittadinanza attiva, quale esito di un percorso partecipativo di ascolto e confronto sul tema della cittadinanza attiva e del volontariato, con particolare riferimento ai cittadini di paesi terzi. Il documento, elaborato con cittadini stranieri, operatori di settore e rappresentanti delle comunità locali, ha l’obiettivo di individuare e condividere finalità, obiettivi e metodi per promuovere e sviluppare un impegno civico tra gli stakeholders del sistema, che veda i cittadini stranieri protagonisti di un processo di coesione sociale.

Sassari: servizio a favore di persone in povertà estrema e senza dimora
Il Comune di Sassari ha attivato un servizio a favore di persone in situazione di povertà estrema e senza dimora con l’intendo di individuare tali persone, definirne i bisogni e attivare un’idonea rete di servizi ed interventi. Nello specifico si prevede l’attivazione di: i) unità itineranti volte ad intercettare i bisogni e promuovere l\’orientamento e l\’accompagnamento ai servizi sociosanitari delle persone senza dimora; ii) servizi di prima accoglienza e riparo notturno per le persone senza dimora e/o servizi di accoglienza diurna; iii) soluzioni innovative ed integrate secondo i principi dell\’housing first, mediante una progettazione personalizzata e l’avvio di un percorso di accompagnamento verso l\’autonomia.

Bologna: mobilità, inclusione ed inserimento lavorativo per senza dimora
Il Comune di Bologna ha stipulato una convenzione con TPER (Trasporto passeggeri Emilia-Romagna) per la distribuzione di abbonamenti gratuiti al trasporto locale destinati a persone senza dimora e in condizioni di grave marginalità, al fine di facilitare le persone in percorsi inclusivi ed attività di inserimento lavorativo. Gli abbonamenti possono essere richiesti dai servizi sociali del Comune e ASP Città di Bologna e avranno una durata di sei mesi, rinnovabili per altri sei. L’iniziativa si inserisce nel più ampio progetto “Mi muovo insieme” che prevede la distribuzione di abbonamenti agevolati ad alcune categorie fragili: persone anziane e con disabilità, famiglie numerose, richiedenti asilo e vittime di tratta.

Roma: esperienze di integrazione sociosanitaria
Sulla base del Piano Sociale Cittadino 2019-2021, l’accordo di programma sottoscritto da Roma Capitale mette in atto la programmazione dei servizi sociosanitari integrati, volta a costruire un’efficace sinergia tra l’amministrazione comunale e le aziende del sistema sanitario regionale. L’accordo si propone di attuare una serie di interventi in quattro ambiti: i) accoglienza, valutazione e presa in carico (PUA, equipe multidisciplinari, progetti individualizzati); ii) famiglie e minori (Centri di I e II livello per famiglie, rete antiviolenza, inclusione in ambito scolastico); iii) fragilità (servizi per la domiciliarità, residenzialità e semiresidenzialità, disabilità e fragilità sanitarie); iv) esclusione sociale (disagio psichico, dipendenze patologiche, marginalità estreme).

Palermo: l’integrazione della comunità LGBTQI a rischio di povertà
Il Comune di Palermo ha stanziato 300 mila euro per Antenna Arcobaleno, un progetto triennale (2020-2022) dedicato a servizi di accoglienza ed accompagnamento per l’inclusione sociale delle persone LGBTQI a rischio di esclusione sociale e povertà. Il progetto mira a rispondere al bisogno di integrazione sociale, sostegno psicologico ed accompagnamento cittadini che subiscono discriminazioni ed episodi di esclusione lavorativa, abitativa, sociale e familiare sulla base del loro orientamento sessuale. L’iniziativa prevede l’attivazione di uno sportello di prima accoglienza e l’avvio di processi di inclusione attiva, autonomia abitativa ed economica, attraverso un lavoro di rete con servizi territoriali, istituzioni ed enti del privato sociale.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto