Aggiornamenti normativi e procedurali nazionali
In Gazzetta Ufficiale il Decreto sulle modalità di utilizzo della Carta di Inclusione
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 53 del 4 marzo 2024 il Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 27 dicembre 2023, che disciplina le modalità di utilizzo della Carta di Inclusione, lo strumento di pagamento utilizzato, a partire dal 26 gennaio 2024, per l’erogazione del nuovo Assegno di Inclusione.
Assegno di Inclusione: nuovo sito per gli operatori e webinar di formazione
È online il sito relativo all’Assegno di Inclusione dedicato ad operatori sociali e amministratori territoriali coinvolti nell’implementazione della nuova misura, che fornisce informazioni, indicazioni e strumenti di supporto, tra cui una raccolta della normativa di riferimento.
Sono inoltre stati pubblicati l’opuscolo informativo contenente tutte le indicazioni utili per presentare la domanda e le slide di approfondimento sull’AdI, utilizzate nel corso dei webinar organizzati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali in collaborazione con Banca Mondiale, aggiornate al 30 gennaio 2024.
Lo scorso 8 febbraio si è tenuto un webinar, sempre organizzato dal MLPS e ANCI con il supporto di Banca Mondiale, dedicato all’accesso alla misura da parte delle persone in condizioni di svantaggio, rivolto ai Comuni ma aperto anche a CAF e Patronati. Sul sito del MLPS sono disponibili slide e registrazione.
Infine, sono aperte le iscrizioni al terzo ciclo di webinar formativi sull’AdI con i formatori e gli esperti della GePI Task Force di Banca Mondiale, rivolti a tutti gli operatori sociali dei Comuni e degli Ambiti territoriali coinvolti nell’implementazione e gestione delle diverse componenti della misura. Online il calendario degli appuntamenti programmati nel periodo febbraio-luglio 2024.
Assegno di Inclusione: gestione delle domande, avvio e calendario dei pagamenti
Con il Messaggio INPS n. 684 del 14 febbraio 2024 vengono fornite le informazioni circa l’esito delle domande di Assegno di Inclusione, consultabile dagli interessati nella procedura gestionale a cui si accede tramite le proprie credenziali. Se la domanda risulta in evidenza per ISEE con difformità, il richiedente riceverà una specifica comunicazione e avrà 60 giorni per integrare la documentazione, colmare le omissioni o ripresentare una nuova DSU.
Il Messaggio INPS n. 835 del 26 febbraio 2024 comunica la disposizione dei pagamenti della mensilità di febbraio per coloro che hanno presentato domanda AdI entro il mese di gennaio e che hanno ricevuto i primi pagamenti gli scorsi 26 gennaio o 15 febbraio. Il pagamento viene emesso solo in costanza di requisiti.
È inoltre disponibile il calendario dei pagamenti da marzo a luglio 2024.
Indicazioni sulla fase di transizione RdC-AdI relativamente agli indicatori e dati della Dashboard per la programmazione locale delle misure di contrasto alla povertà
La Nota MLPS n. 3373 del 21 febbraio 2024 dispone le indicazioni sulla fase di transizione dal Reddito di Cittadinanza all’Assegno di Inclusione, relativamente agli indicatori e dati disponibili ad operatori di Regioni, Ambiti territoriali sociali e Comuni nel pannello di monitoraggio “Dashboard per la programmazione locale delle misure di contrasto alla povertà”. In particolare, con la fine di febbraio i dati relativi al RdC sono spostati in un’apposita sezione denominata “Indicatori RdC e presa in carico RdC – archivio”, mentre i nuovi dati relativi all’AdI sono disponibili sulla stessa piattaforma, con accesso diretto per gli operatori già accreditati.
La Piattaforma GePI: ultime novità
Gli ultimi aggiornamenti relativi alla Piattaforma GePI risalgono alle prime settimane del 2024. Con l’aggiornamento del 29 gennaio 2024 viene adottata una nuova logica di gestione dei casi: per tutti i coordinatori PaIS e case manager è reso disponibile il nuovo menù “SFL/AdI – Gestione Casi”. L’aggiornamento del 19 febbraio 2024, oltre ai rilasci minori, comprende per tutti i responsabili il rilascio della nuova sezione per la presa in carico e verifica delle richieste di accertamento relative alle condizioni di svantaggio.
Fondo Povertà: un webinar sulle novità relative all’utilizzo della Quota Servizi
Lo scorso 20 febbraio si è svolto il webinar formativo sulle novità nell’utilizzo della Quota Servizi del Fondo Povertà, organizzato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in collaborazione con ANCI e Banca Mondiale. Nel corso del webinar sono state presentate le nuove Linee guida della Quota Servizi del Fondo Povertà 2022 e 2023 e le relative procedure di rendicontazione. Online materiali e registrazione.
Reddito Alimentare: è ora possibile presentare le proposte progettuali
È stato pubblicato l’Avviso 1/2023, rivolto ai Comuni capoluogo delle Città Metropolitane di Genova, Firenze, Napoli e Palermo, per la presentazione di progetti di Reddito Alimentare finalizzati alla riduzione dello spreco alimentare attraverso la gestione delle eccedenze con azioni di solidarietà sociale. Entro le ore 13:00 del 31 marzo 2024, i suddetti Comuni potranno presentare, mediante Piattaforma dedicata, le proposte progettuali. Sul sito del MLPS è possibile visionare le modalità di presentazione delle proposte.
Aggiornamenti normativi e procedurali regionali
Le Linee guida per l’integrazione sociale-lavoro di Regione Toscana
Fin dal 2021 Regione Toscana ha avviato, all’interno della Comunità di Pratica per l’inclusione sociale realizzata in collaborazione con Federsanità ANCI Toscana ed Istituto per la Ricerca Sociale di Milano, un percorso di riflessione scaturito nella pubblicazione della DGR 544/2023 contenente le Linee guida per l’integrazione tra servizi sociali e del lavoro. Ne parla su Welforum l’articolo di Cristina Corezzi, Andrea De Conno e Federico Grassi.
Fondo povertà Quota Servizi e quota marginalità estrema 2023 Il Ministero ha effettuato la ripartizione della quota servizi 2023 e la Regione ha confermato sia questa sia il riparto della quota marginalità estrema in linea con le annualità precedenti. L\’assegnazione è stata validata e gli Ambiti possono quindi procedere all\’attivazione.
Dati e ricerche
INPS: Osservatorio Reddito/Pensione di Cittadinanza – Statistiche a gennaio 2024
L’Osservatorio INPS su Reddito e Pensione di Cittadinanza ha pubblicato i dati al 30 gennaio 2024, relativi ai nuclei percettori di Reddito e Pensione di Cittadinanza negli anni 2019-2023. Nel 2023 sono stati 1.367.138 i nuclei percettori di almeno una mensilità di RdC/PdC, con 2.893.731 persone coinvolte e un importo medio mensile di 562,81 euro. A dicembre 2023 il numero di nuclei percettori di RdC risulta di 597.856, con un numero di persone coinvolte pari a 1.422.247, per un importo medio mensile di 602,26 euro. Si conferma la maggior concentrazione dei beneficiari nelle Regioni del Sud e nelle Isole, seguite dalle Regioni del Nord e da quelle del Centro. Su La Voce l’articolo di Massimo Baldini e Stefano Toso analizza i numeri della misura.
Assegno di Inclusione: i numeri di gennaio 2024
Nel gennaio 2024 l’Assegno di Inclusione ha raggiunto 480 mila nuclei familiari, a fronte di una platea potenziale di 737 mila. In totale, le domande pervenute sono state 779.302: di queste, circa il 3% necessitano di un supplemento di istruttoria per l\’accertamento di disabilità o nucleo familiare non conforme e il 10% necessitano di approfondimenti per DSU difforme. Sono 182.350 le domande respinte (circa il 23,3% del totale delle presentate), principalmente a causa di DSU sopra soglia, superamento delle soglie di reddito e omessa dichiarazione lavorativa. L\’importo medio degli assegni AdI pagati a gennaio è pari a 620 euro.
INPS: Osservatorio Assegno Unico Universale – Statistiche a febbraio 2024
È stato pubblicato l’Osservatorio INPS sull’Assegno Unico e Universale, che fornisce le informazioni statistiche sui beneficiari della misura e sui relativi valori economici con riferimento al periodo marzo 2022-gennaio 2024. A gennaio 2024 sono stati erogati alle famiglie assegni per 1,6 miliardi di euro, che si aggiungono ai 18 miliardi del 2023 e ai 13,2 miliardi del 2022. I nuclei familiari che hanno ricevuto l’Assegno Unico e Universale sono stati 5.925.153, per un totale di 9.405.684 figli. L’Osservatorio contiene al suo interno anche i dati relativi all’AUU destinato ai nuclei percettori di Reddito di Cittadinanza.
La redistribuzione del reddito in Italia
Il 6 marzo ISTAT ha pubblicato il documento La redistribuzione del reddito in Italia, relativo all’anno 2023. Le simulazioni valutano gli effetti delle modifiche all’Assegno Unico e Universale, all’esonero parziale dei contributi previdenziali per i lavoratori dipendenti e della riforma del Reddito di Cittadinanza. Nel complesso, le modifiche al sistema di tasse e benefici introdotte nel corso del 2023 aumentano in lieve misura l’equità della distribuzione dei redditi disponibili. La diseguaglianza, valutata attraverso l’indice di Gini, passa dal 31,9% al 31,7%; più marcato è l’effetto sul rischio di povertà che diminuisce di oltre un punto percentuale, passando dal 20% al 18,8%. Il commento dell’Alleanza contro la povertà in Italia.
Povertà assoluta 2023: le stime preliminari dell’ISTAT
Secondo le stime preliminari di ISTAT, pubblicate lo scorso 25 marzo, nel 2023 la povertà assoluta in Italia sarebbe pressoché stabile rispetto all’anno precedente. Le famiglie in tale condizione rappresentano l’8,5% del totale delle famiglie residenti (contro l’8,3% del 2022), per un ammontare di circa 5,7 milioni di individui (9,8% contro il 9,7% del 2022). Al Nord, dove le persone povere sono quasi 136 mila in più rispetto al 2022, cresce l’incidenza della povertà assoluta individuale (dall’8,5% al 9%), mentre il Mezzogiorno mostra valori stabili ma più elevati delle altre ripartizioni. Peggiorano le condizioni delle famiglie con persona di riferimento lavoratore dipendente: l’incidenza della povertà assoluta raggiunge il 9,1% (contro l’8,3% del 2022) e coinvolge oltre 944 mila famiglie. Per un approfondimento si rimanda all’articolo di Remo Siza su Welforum, in cui l’autore riflette sul concetto di povertà assoluta e sulla recente revisione della metodologia di stima.
L’impatto dell’inflazione sui redditi degli italiani
Secondo la ricerca Povere famiglie. L’impatto dell’inflazione sui redditi degli italiani, realizzata dall’Osservatorio nazionale dei redditi e delle famiglie di ACLI, in collaborazione IREF, le famiglie italiane perderebbero 240 euro al mese a causa dell’inflazione. La ricerca, recentemente presentata, si basa su un panel di oltre 600.000 dichiarazioni dei redditi di famiglie seguite dal CAF ACLI negli ultimi quattro anni. La perdita di potere d’acquisto in rapporto ai redditi equivalenti va dal -10% sul reddito complessivo delle famiglie di reddito senza carichi al -4,5% dei separati/divorziati con carichi.
Crescono povertà e diseguaglianze
Il lungo strascico della pandemia, i precari equilibri geopolitici connessi alle guerre in corso ed il crescere esponenziale dell’inflazione stanno mettendo a dura prova le capacità di “galleggiamento” delle famiglie, acuendone le disuguaglianze. I recenti dati e statistiche restituiscono un quadro preoccupante e complesso, costituito non solo da situazioni di povertà economica ma anche di povertà sanitaria, precarietà alimentare e disagio abitativo. Su Welforum l’articolo di Daniela Mesini ed Eleonora Gnan.
Disparità economiche e povertà minorile
L’8 gennaio scorso Banca d\’Italia ha pubblicato per la prima volta le statistiche sperimentali trimestrali sui conti distributivi sulla ricchezza delle famiglie italiane, che offrono informazioni sulla distribuzione della ricchezza delle famiglie italiane, utilizzando una metodologia che combina i dati campionari dell\’Household Finance and Consumption Survey con gli aggregati di contabilità nazionale. A partire da tale pubblicazione Openpolis ha realizzato un approfondimento sull’impatto delle disuguaglianze economiche sulle famiglie con figlie, e in particolare sui divari educativi e sociali vissuti dai bambini.
I costi dell’affitto e il rischio povertà in Europa
Relativamente alla situazione abitativa, in Europa prevale la proprietà rispetto all’affitto. L’Italia, con il 25,7% della popolazione che si dichiara in affitto, è leggermente al di sotto della media UE (30,9%). L’affitto ha inoltre un’incidenza molto maggiore tra chi è a rischio povertà, un fattore che è sì direttamente collegato (chi ha una minore disponibilità economica ha maggiori difficoltà ad acquistare un immobile) ma allo stesso tempo contribuisce al disagio economico, come in un circolo vizioso. L’approfondimento di Openpolis.
Settimo rapporto su povertà ed inclusione sociale in Toscana 2023
È stato recentemente pubblicato il Settimo rapporto sulle povertà e sull’inclusione sociale in Toscana – Anno 2023, redatto dal gruppo “Povertà ed esclusione sociale” dell’Osservatorio Sociale Regionale della Regione Toscana, in collaborazione con ANCI Toscana, IRPET, Centro regionale di documentazione infanzia e adolescenza, Caritas Toscana e Università di Siena. Dopo una ricognizione del quadro nazionale e regionale sulle condizioni di povertà e un aggiornamento della situazione rispetto alle misure di contrasto, il documento si focalizza su tre temi: l’inclusione lavorativa, la multidimensionalità della povertà e l’accesso ai servizi. Su Welforum si vedano i contributi di Cristina Corezzi sul tema e di Annaelena Valentini, Maria Luisa Maitino e Letizia Ravagli sui risultati dell’applicazione di un nuovo approccio elaborato da IRPET per identificare il fenomeno della deprivazione cumulata nelle varie dimensioni del benessere.
Il fenomeno dei NEET in Toscana
Il fenomeno dei giovani che non studiano e non lavorano è sempre più allarmante nel nostro Paese. La Nota 33/24 di IRPET approfondisce il fenomeno in Toscana, dove la percentuale di NEET è pari al 13,8%, superiore quindi alla media europea (11,7%). La comparazione regionale colloca la Toscana nella parte “virtuosa” della graduatoria, con valori non distanti dalla maggior parte delle Regioni del Nord Italia. L’incidenza dei NEET in Toscana è maggiore tra le giovani donne (15%), tra i giovani tra i 20 e i 29 anni (16%) e tra gli stranieri (25%). Il contributo si chiude poi con alcune riflessioni sulle possibili politiche per contrastare il fenomeno.
punti di vista
Gli effetti sull\’occupazione del Reddito di Cittadinanza
Il Reddito di Cittadinanza non è stato solo una misura di contrasto alla povertà, ma anche uno strumento di politica attiva del lavoro. Se la sua efficacia nel sostegno al reddito delle famiglie italiane è ampiamente documentata, più limitati sono invece gli studi sugli effetti sul destino occupazionale dei soggetti presi in carico dai Centri per l’Impiego. Su La Voce Maria Luisa Maitino, Marco Mariani, Valentina Patacchini, Letizia Ravagli e Nicola Sciclone presentano un recente studio di IRPET che sostiene che in Toscana la misura abbia avuto effetti sostanzialmente neutrali sugli esiti occupazionali dei beneficiari.
Dopo il Reddito di Cittadinanza: preoccupazioni e conseguenze
Diversi sono gli articoli e gli approfondimenti che negli ultimi mesi si sono focalizzati sul passaggio dal Reddito di Cittadinanza al nuovo Assegno di Inclusione. Tra gli altri, si segnalano su Percorsi di Secondo Welfare il contributo di Elisabetta Cibinel e Paolo Riva che affronta i diversi nodi critici inerenti al ruolo degli assistenti sociali nel contrasto alla povertà; l’articolo di Franco Mostacci su La Voce che mette in luce come le nuove misure nazionali potrebbero causare un aumento della povertà assoluta e una maggiore concentrazione del reddito; su Welforum il punto di vista di Antonio Russo circa il nuovo approccio categoriale dell’AdI nei confronti dell’inclusione delle famiglie fragili; l’articolo di Franca Maino e Celestina Valeria De Tommaso su Percorsi di Secondo Welfare che effettua un confronto tra le due misure.
Misure contro la povertà: i suggerimenti dell’OCSE
L’ultimo Rapporto OCSE sull’economia italiana dedica un’intera sezione alla valutazione dell’Assegno di Inclusione e del Supporto per la Formazione e il Lavoro, indicando alcuni possibili interventi e modifiche per migliorare il disegno delle due misure. L’articolo di Daniele Pacifico e Stefano Scarpetta pubblicato su La Voce ne fornisce una sintesi.
Costruire un sistema integrato per l’inclusione sociale e lavorativa
L’abbondanza di risorse veicolate dalle misure nazionali sui temi dell’inclusione sociale e lavorativa rischia di paralizzare la capacità dei servizi di programmare ed attivare progettazioni personalizzate efficaci, per il timore di scivolare in sovrapposizioni e doppi finanziamenti. Federsanità ANCI Toscana ha recentemente pubblicato il documento Verso la costruzione di un sistema integrato per l’inclusione sociale e lavorativa con l’obiettivo di suggerire possibili piste di lavoro e fornire chiavi di lettura e indicazioni operative per esercitarsi ed immaginare nuove strategie inclusive, attraverso l’analisi comparata di AdI, SFL, GOL percorso 4 e progettualità finanziate con il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. Su Welforum l’articolo di Federico Grassi.
Le disuguaglianze dei redditi in Italia: il ruolo del sistema fiscale e dell’eredità
Il Menabò di Etica ed Economia ha recentemente pubblicato due contributi sul tema delle disuguaglianze. Nel primo, Demetrio Guzzardi e Elisa Palagi indagano le tendenze della distribuzione dei redditi in Italia, rilevando come la crisi del 2008 abbia accentuato le disuguaglianze, ulteriormente aggravate dal sistema fiscale, che diventa regressivo per il 5% più ricco della popolazione. Nel secondo, Michele Bavaro e Simone Tedeschi si concentrano sul ruolo dei trasferimenti intergenerazionali, suggerendo che la disuguaglianza della ricchezza rimarrà stabile fino al 2040 per poi aumentare a causa del ruolo crescente di eredità e donazioni.
Come aiutare i NEET a rientrare nel mercato del lavoro
Nel 2022 l’Italia si trova al secondo posto in Europa, dietro solo alla Romania, per il più alto tasso di NEET. Dalla semplice lettura dei dati appare evidente come il Programma Garanzia giovani, avviato nel 2014 proprio per contrastare il fenomeno, non abbia ottenuto i risultati sperati. A partire dagli esiti di un recente studio comparato in sette paesi europei, e tenendo in particolare conto degli apprendimenti derivati dall’esperienza tedesca, su La Voce Francesco Giubileo riflette su come intercettare e avviare alla politica attiva i giovani NEET.
esperienze dai territori
Save the food: in Brianza un tavolo contro povertà e spreco alimentare
In Brianza ha preso avvio il progetto Save the food, con il quale è stato costituito un tavolo di coordinamento sistemico provinciale tra realtà che da anni operano a sostegno delle famiglie in condizione di grave povertà sul territorio, con l’obiettivo di armonizzare gli interventi, condividere le competenze, ottimizzare l’acquisto di derrate e il recupero di eccedenze. È stata inoltre realizzata la piattaforma “Avanzi il prossimo”, volta a informatizzare l’inserimento di tutte le bolle di consegna e a mettere a disposizione della rete le eccedenze alimentari. Su Percorsi di Secondo Welfare l’approfondimento di Assunta Betti e Beatrice Di Virgilio.
FUTURA contro la povertà educativa femminile
A Venezia, Roma e Napoli, Save the Children, Forum Disuguaglianze e Diversità e YOLK, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, hanno attivato il progetto FUTURA finalizzato a contrastare la povertà educativa di genere. Il progetto, rivolto a 300 giovani donne tra i 13 e i 24 anni che vivono situazioni di grave povertà o forte vulnerabilità, grazie alla sinergia del Terzo settore territoriale, destina risorse per la realizzazione di interventi relativi a studio e lavoro, anche attraverso percorsi finalizzati al ri-orientamento, benessere emotivo e costruzione di reti di supporto.
Costruire servizi inclusivi e capacitanti per la grave marginalità adulta
Recentemente presentato da fio.PSD, il toolkit sugli approcci partecipativi Costruire servizi inclusivi e capacitanti per la grave marginalità adulta rappresenta una cassetta degli attrezzi rivolta alle organizzazioni che lavorano nel settore della grave marginalità adulta. L’obiettivo è quello di migliorare i servizi – sempre più attenti al tema dell’accesso ai diritti – in chiave partecipativa, favorendo un effettivo coinvolgimento delle persone senza dimora nei processi decisionali che riguardano i loro percorsi di vita.
Rifugiati, online una nuova piattaforma per l’inclusione lavorativa
È online la piattaforma Welcome-in-one-click, realizzata da UNHCR in collaborazione con Fondazione Adecco, con l’obiettivo di supportare le persone rifugiate e richiedenti asilo in un avvicinamento più agevole alle opportunità di lavoro e di formazione professionale. Possono registrarsi sulla piattaforma le aziende, le persone rifugiate e richiedenti asilo, e le associazioni appartenenti alla rete WelcomeNet o che vogliono entrare a farne parte.