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V Newsletter – novembre 2021

\"\" Aggiornamenti normativi e procedurali nazionali

\"\" Messaggio INPS n. 3669: Integrazione Assegno temporaneo e Reddito di Cittadinanza

Nel Messaggio INPS n. 3669 del 27 ottobre 2021 sono esplicitate le modalità di integrazione tra l’Assegno temporaneo per i figli e il Reddito di Cittadinanza. L’INPS è tenuto a riconoscere congiuntamente le due misure, sottraendo al valore dell’Assegno un ammontare corrispondente alla quota RdC dedicata ai figli minori del nucleo beneficiario. L’Assegno temporaneo è invece incompatibile per i nuclei beneficiari di RdC qualora già avessero diritto all’Assegno per il nucleo famigliare (ANF). Sono indicati i contributi in base all’ISEE e al numero di figli.

\"\" Messaggio INPS n. 3212: Reddito di Cittadinanza per l’autoimprenditorialità

Con il Messaggio n. 3212 del 24 settembre 2021, l’INPS fornisce indicazioni circa la presentazione della domanda ed i requisiti di accesso al Beneficio addizionale del Reddito di Cittadinanza, corrispondente a 6 mensilità, in favore dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza che avviano un\’attività lavorativa autonoma o di impresa individuale o una società cooperativa entro i primi dodici mesi di fruizione del beneficio. Si ricorda che con il Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali 12 febbraio 2021, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 115 del 15 maggio 2021, erano state disciplinate le modalità di richiesta e di erogazione.

\"\" Partecipazione ai PUC e Green pass

Con la Nota n. 8526 del 29 ottobre 2021, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali fornisce indicazioni ai Comuni in merito all’applicazione delle disposizioni normative relative alla certificazione verde (Green pass) per il contenimento dell’epidemia da Covid-19, per i beneficiari del Reddito di Cittadinanza che partecipano ai Progetti Utili alla Collettività (PUC). In estrema sintesi al beneficiario che non intendesse dotarsi di green pass potrà essere suggerito di rinunciare al RdC per evitare la decadenza e poter ripresentare immediatamente domanda non appena disponesse della certificazione. È comunque lasciata alla facoltà dell’Ente titolare dei PUC la possibilità di valutare la rotazione su altri progetti.

\"\" PON FSE Avviso 3/2016 – Nuova proroga

Con Decreto Direttoriale n. 390 del 4 novembre 2021, è stata disposta l’ulteriore proroga al 30 giugno 2022 per la conclusione delle attività progettuali dell’Avviso 3/2016. Tale posticipo è tuttavia riservato solo agli Ambiti Territoriali che, al giorno 23 settembre 2021, abbiano rendicontato a sistema spese a valere sul progetto uguali o superiori al 50% dell’importo ammesso a finanziamento. Per i beneficiari che al giorno 23 settembre 2021 abbiano rendicontato a sistema meno del 50% delle spese sostenute, per ottenere la dilazione dei termini occorre che presentino – entro e non oltre il giorno 10 dicembre 2021 – motivata richiesta di proroga all’Autorità di Gestione, allegando relativo cronoprogramma di spesa.

\"\" PON Avviso 4/2016 – Rifinanziamento

In considerazione delle difficoltà legate alla pandemia e della rilevanza degli interventi attivati, l’Autorità di Gestione dei Fondi PON ha deciso di procedere al rifinanziamento dell’Avviso 4/2016, per il contrasto alla grave emarginazione adulta e homelessness. A tal proposito il Decreto Direttoriale n. 391 del 4 novembre 2021, stabilisce 50 milioni di euro come importo massimo impegnato per la realizzazione degli interventi, in aggiunta alle azioni già finanziate e realizzate e/o per la prosecuzione delle stesse. Le domande per la richiesta del nuovo finanziamento dovranno essere inviate via PEC entro 30 giorni dall’invio da parte dell’AdG dell’attestazione di spesa prodotta al termine dei controlli sulla spesa rendicontata. 

\"\" Dati e ricerche

\"\" INPS: Osservatorio Reddito/Pensione di Cittadinanza – Statistiche a novembre 2021

L’Osservatorio INPS sul Reddito e la Pensione di Cittadinanza, che periodicamente fornisce le statistiche essenziali sui nuclei familiari percettori del beneficio economico, ha pubblicato i dati aggiornati all’8 novembre 2021. Sono 1 milione 713 mila i nuclei familiari in carico alla misura, pari a oltre 3 milioni e 840 mila persone, con un contributo medio mensile di 578 euro. Si conferma ancora una volta la maggior concentrazione dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza nelle Regioni del Sud e nelle Isole, seguite dalle Regioni del Nord e da quelle del Centro. L’Osservatorio mette a disposizione anche i dati relativi al REM.

\"\" Il RdC e i sussidi nel resto d’Europa

Come noto, il Documento Programmatico di Bilancio 2022 conferma il Reddito di Cittadinanza, insieme ad un aumento delle risorse messe a disposizione per finanziarlo. L’Italia, insieme alla Grecia, è stata l’ultima ad introdurre una misura nazionale di reddito minimo rivolta a tutti i poveri, mentre i vari Stati Membri sono attivi su questo fronte da vari anni. Si tratta tuttavia di interventi differenti per criteri di accesso e caratteristiche, e manca ancora una regolamentazione europea omogenea in proposito. Un recente contributo di Openpolis approfondisce la tematica.

\"\" Il quadro dei beneficiari RdC inviati ai CpI – Nota di ANPAL

È stata recentemente pubblicata la Nota n. 6 di ANPAL, che fornisce informazioni relative ai percettori di Reddito di Cittadinanza tenuti alla sottoscrizione del Patto per il lavoro alla data del 30 settembre 2021. Sono 420.689, per lo più residenti al Nord e persone di sesso femminile, i beneficiari che hanno sottoscritto un Patto per il lavoro, pari al 37,9% del totale di coloro che sono stati inviati ai Centri per l’Impiego, complessivamente oltre 1 milione e 109 mila persone. La classe di età più rappresentata tra i beneficiari è quella dei giovani under 29 anni, che conta oltre il 38,6% dei beneficiari a livello nazionale.

\"\" RdC: i correttivi proposti dal Comitato Scientifico

Lo scorso 9 novembre sono state presentate le proposte elaborate dal Comitato Scientifico per la revisione del RdC, incaricato dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, e presieduto da Chiara Saraceno. I correttivi potrebbero essere recepiti con emendamenti alla Legge di Bilancio, che destina 1 miliardo aggiuntivo al RdC (portando nel 2022 a circa 8,7 miliardi le risorse complessivamente disponibili). Essi si focalizzano in particolare sul disegno della misura e si articolano in dieci punti tra i quali il dimezzamento del tempo di residenza per gli stranieri, la modifica alla scala di equivalenza, gli incentivi al lavoro per limitare il rischio di trappola della povertà. Qui la sintesi della relazione e il documento esteso. Per un approfondimento sul tema si rimanda anche ai recenti contributi di Massimo Baldini e di Chiara Saraceno su La Voce.

\"\" Alleanza contro la Povertà: le 8 proposte per rivedere il RdC

L’Alleanza contro la povertà ha presentato, lo scorso 7 ottobre, le sue proposte di riforma del RdC, da sottoporre a Governo e Parlamento in vista della Legge di Bilancio. Si tratta di un position paper redatto da un comitato scientifico, coordinato da Stefano Sacchi, ex presidente dell’INAPP e docente al Politecnico di Torino. Tra le proposte contenute ed argomentate nel documento, la maggior attenzione alle famiglie numerose con figli minori, la necessità di rendere la misura meno selettiva nei confronti degli stranieri, la revisione di alcuni requisiti di accesso ed il maggior investimento nei confronti dell’attivazione lavorativa dei beneficiari. Qui le slide di presentazione e il documento scaricabile per intero

\"\" Rapporto Caritas 2021 su povertà ed esclusione sociale in Italia

Il 16 ottobre scorso Caritas ha pubblicato il suo Rapporto 2021 su povertà ed esclusione sociale in Italia dal titolo “Oltre l’ostacolo”. Il documento, oltre a prendere in esame le statistiche ufficiali sulla povertà e i dati di fonte Caritas, si concentra sul tema dell’usura e del sovra-indebitamento, sulla crisi del settore turistico, sullo scenario economico-finanziario e sulle politiche di contrasto alla povertà (Reddito di Cittadinanza in primis). L’obiettivo è quello di cogliere, a partire dalle esperienze territoriali, elementi di prospettiva ed esempi di risposta delle comunità locali che, più che mai in questo ultimo anno e mezzo di pandemia, si sono fatte carico di situazioni di marginalità e vulnerabilità, incrociandosi con risposte istituzionali nazionali ed europee, dando luogo ad una serie di triangolazioni positive. Qui l’Executive summary e il Rapporto completo.

\"\" Il nuovo Rapporto ActionAid: la pandemia che affama l’Italia

ActionAid ha recentemente pubblicato il suo primo , che si focalizza sul lockdown e sulle conseguenze socioeconomiche della pandemia nel nostro Paese. Cos’è la povertà alimentare? Quante persone colpisce? Quali sono le politiche di contrasto? Quanto e come la pandemia ha impattato su questo fenomeno? Queste sono alcune delle domande a cui il Rapporto ha cercato di dare una risposta, offrendo un’analisi critica degli interventi (in particolare della misura dei buoni spesa) messi in atto dalle istituzioni e dalle associazioni durante l’emergenza.

\"\" L’Indice Globale della Fame

L’Indice Globale della Fame è lo strumento statistico utilizzato per la raccolta di dati sulla fame e sulla malnutrizione nel mondo. L’Indice è stato adottato e sviluppato dall’International Food Policy Research Institute nel 2006, e a partire dal 2008 Cesvi ne cura l’edizione italiana. L’Indice 2021 presenta un livello di fame nel mondo moderato con un punteggio di 17,9, tuttavia in molte zone il progresso è troppo lento e la fame rimane acuta. Dopo decenni di declino, la percentuale di persone denutrite nel mondo è in aumento: nel 2020 si trova in tale condizione circa il 10% della popolazione, corrispondente a 811 milioni di persone. Fra loro, 155 milioni sono in stato di insicurezza alimentare acuta, 20 milioni in più dell’anno precedente.

\"\" Il dibattito sulla povertà in Italia, tra statistica e politica

L’occasional paper della Banca d’Italia, curato da Andrea Brandolini, esamina il dibattito sulla povertà nel nostro Paese negli ultimi settant\’anni, individua le principali tendenze del fenomeno e discute alcune questioni rilevanti nella sua misurazione. Ripercorrendo il dibattito sulla povertà in Italia dalla prospettiva della misurazione statistica, emerge un legame stretto tra l\’istituzionalizzazione della misura di povertà nella statistica ufficiale e il processo politico, nazionale e internazionale. Inoltre negli ultimi due decenni, ai tradizionali divari tra aree geografiche, si è aggiunta una netta stratificazione della povertà per età e cittadinanza, che vede minori e stranieri tra i gruppi di popolazione più penalizzati.

\"\" XXVI Rapporto ACRI: affondo sulle disuguaglianze

È stato recentemente pubblicato da ACRI il XXVI Rapporto sulle Fondazioni di origine bancaria contenente i dati relativi all’anno 2020. Il documento raccoglie un bilancio puntuale e approfondito, nei numeri e nell’analisi descrittiva, dell’attività annuale delle Fondazioni di origine bancaria, consentendo di tracciare un quadro completo e dettagliato riguardo alla gestione del patrimonio, alla struttura operativa e al perseguimento della missione delle Fondazioni. La XXVI edizione contiene anche un affondo (capitolo 5), curato da Daniela Mesini, Eleonora Gnan e Gianfranco Marocchi dell’Istituto per la Ricerca Sociale (IRS), sull’impatto della pandemia sulle disuguaglianze e sul ruolo ricoperto dalle Fondazioni di origine bancaria e dal Terzo settore in questa delicata fase storica.

 \"\" Nell’incertezza economica dei figli, i genitori risparmiano

Durante la pandemia è aumentato il risparmio delle famiglie. Il fenomeno, in parte, è stato “forzato” dalle restrizioni al consumo di alcuni beni e servizi, ma è anche legato all’aumento dell’incertezza riguardo al futuro, e quindi ad aspetti precauzionali. Il recente aumento dei risparmi, come sottolineano Francesco Scervini e Serena Trucchi nel loro articolo su La Voce, coinvolge non solo i giovani ma anche i loro genitori ed è rafforzato dal “motivo precauzionale intergenerazionale”: se il futuro delle giovani generazioni si fa più incerto, anche i genitori pensionati o vicini all’età del pensionamento risparmieranno di più per sostenere i figli adulti in caso di difficoltà.

\"\" La povertà educativa in Toscana

Proseguono le analisi regionali di Openpolis sulla povertà educativa. Sono approfonditi i dati della Toscana: nel 2019 la Regione risulta ottava in Italia per disponibilità di connessioni veloci e solo il 5,8% degli edifici scolastici è vetusto. Inoltre il 94,1% delle strutture risultava (nel 2018) raggiungibile con i mezzi pubblici. Il report fornisce informazioni anche sull’offerta di asili nido (pari al 37% dei posti, oltre l’obiettivo europeo del 33%) e sulla povertà educativa a livello comunale.

\"\" Essere bambine e ragazze nel mondo

Il report Indifesa 2021 di Terre des Hommes indaga come la pandemia abbia aggravato la condizione delle bambine nel mondo e in Italia. Si stima nel prossimo decennio un aumento di 10 milioni di spose bambine, assieme ad un aumento delle gravidanze precoci e delle mutilazioni genitali. Nel mondo un totale di 4,4 milioni di bambine sono a rischio lavoro domestico, mentre in Italia crescono le giovani NEET, raggiungendo il 29,3%. A seguito della pandemia, il numero di anni stimato come necessario per il raggiungimento della parità di genere è notevolmente aumentato, passando da 99 a 135.

\"\" L’impatto del disagio abitativo sulle famiglie

Openpolis dedica un approfondimento al tema della qualità abitativa delle famiglie, che ha fortemente condizionato, durante l’emergenza Covid-19, non solo l’andamento generale del periodo di lockdown ma anche le opportunità a disposizione di bambini e ragazzi nella didattica online. Prima dell’emergenza, il 41,9% dei minori viveva in case sovraffollate e più del 6% affrontava un disagio abitativo collegato a problemi strutturali dell’abitazione. L’impatto di questo fenomeno è estremamente variabile sul territorio nazionale: le abitazioni mediamente risultano essere più affollate e maggiormente danneggiate nel Mezzogiorno, ma anche in Centro-Nord non è esente dal problema, specie nelle periferie delle aree metropolitane.

\"\" La pandemia e il lavoro delle donne straniere in Italia

Il Covid-19 ha avuto un impatto disomogeneo tra le varie componenti del mercato del lavoro. I primi studi a livello globale mostrano come la crisi abbia colpito in maniera sproporzionata i lavoratori migranti, in particolare negli stati dell’Europa Meridionale, Irlanda, Norvegia, Svezia e Stati Uniti. In Italia, termini di occupazione, le più colpite risultano le donne straniere, che già dal primo trimestre del 2020 registravano un calo del 3,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, che sale al 6,3% nei mesi successivi. La contrazione dell’occupazione è stata inoltre accompagnata da una maggiore inattività che ha raggiunto addirittura il 50% delle donne straniere. Leggi su Neodemos l’articolo di Antonio Sanguinetti.

\"\" Welfare e Salute in Toscana 2021: sanità e sociale al tempo della pandemia da Covid-19

Il rapporto Welfare e Salute in Toscana 2021 è stato presentato il 4 novembre scorso: ormai arrivato alla quarta edizione, integra relazione sanitaria, profilo sociale e valutazione del servizio sanitario regionale. L’attuale edizione ricopre particolare rilievo perché affronta, per la prima volta, l’effetto che la pandemia da Covid-19 ha avuto sui principali indicatori di salute e sociali di popolazione, sul ricorso ai servizi sanitari e sociali e fornisce un quadro esaustivo su quali siano le principali risposte che il sistema dei servizi ha messo in campo come sua capacità di resilienza. La struttura del rapporto si è adattata quindi alle difficoltà che questa pandemia inaspettata ha creato, mantenendo tradizionalmente un primo e un terzo volume in forma di schede ed indicatori rispetto ai vari ambiti di salute e sociale, mentre il secondo volume è stato interamente dedicato alla valutazione epidemiologica della malattia Covid-19 in Toscana ed in Italia e all’impatto sui servizi sanitari e sociali, nella loro capacità di resilienza e di innovazione.

\"\" Tredicesimo rapporto sulla violenza di genere in Toscana – anno 2021

ll Rapporto, presentato il 23 novembre scorso, è giunto alla sua tredicesima edizione e rinnova la raccolta ed elaborazione di dati disponibili sul tema della violenza contro le donne in Toscana, coniugando la rilevazione quantitativa con quella qualitativa, per supportare lo sviluppo delle politiche di prevenzione e contrasto alla violenza maschile contro le donne. Il flusso di dati, implementato dalla messa a regime di un rinnovato sistema di rilevazione regionale, seppur con le sue difficoltà tecniche, ci consente, e ci consentirà in futuro di raccogliere in maniera ancora più coordinata e puntuale i dati provenienti dai Centri antiviolenza e dalle Case rifugio e dai Centri per uomini autori di maltrattamento. Nel primo Capitolo si delinea la cornice del tema che andremo a trattare: la violenza nell’ambito delle relazioni e del contatto tra il mondo femminile ed il mondo del lavoro, evidenziandone le contraddizioni e le opportunità dovute agli strumenti ed agli interventi messi in campo per fronteggiare la post pandemia. Nella seconda parte sono riportati i dati annuali (2020) di monitoraggio forniti dai diversi nodi delle reti territoriali antiviolenza. L’analisi inizia con il tema dei femminicidi e le sue conseguenze sugli “orfani speciali”, proseguendo con la presentazione, strutturata, dei dati inseriti nel sistema SIVG 2.0 dalle operatrici dei 24 Centri antiviolenza. Il Rapporto prosegue con i dati forniti da altri nodi della rete di contrasto alla violenza contro le donne. Nella terza parte del volume troviamo i contributi sul sistema della governance regionale del fenomeno. All’interno del volume sono presenti alcuni box riferiti a strumenti di particolare rilevanza, quali il sistema informativo regionale SIVG 2.0, i contributi del 5xMille ai Centri antiviolenza, il programma di trattamento in carcere per gli autori di violenza.

\"\" I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia – I dati regione per regione 2021

Il Gruppo CRC pubblica la seconda edizione del Rapporto “I dati regione per regione 2021”. La pubblicazione affianca l’analisi nazionale sviluppata nel Rapporto annuale di monitoraggio con l’obiettivo di offrire una fotografia regionale attraverso una serie di indicatori che sintetizzano le principali informazioni ad oggi disponibili a livello regionale. La pubblicazione è organizzata in schede regionali che offrono dati sintetici e comparabili relativi alle aree tematiche individuate. Ciascuna scheda illustra il dato relativo a ogni regione mettendolo a confronto con quello nazionale, per evidenziare le specificità regionali rispetto alle tendenze medie presenti nel nostro Paese.

\"\" Punti di vista

\"\" RdC e AUU: illogiche discriminazioni nei confronti degli stranieri

In vista dell’elaborazione imminente dei decreti attuativi sull’attuazione dell’Assegno Unico Universale e della riforma in corso sul RdC, diciotto associazioni hanno segnalato al Dipartimento della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero delle Pari Opportunità e al MLPS i principali punti critici che creano trattamenti disuguali tra le persone italiane e straniere nell’accesso alle misure. Rispetto all’AUU viene segnalata la necessità di inserire tra i potenziali beneficiari i titolari di protezione internazionale e di protezione speciale, e di riesaminare il requisito relativo all’esclusione dei figli minori a carico residenti all’estero; rispetto invece al RdC vengono segnalati come critici e da rimuovere il requisito del permesso di soggiorno di lungo periodo e di pregressa residenza decennale.

\"\" Reddito di Cittadinanza e lo squilibrio tra Nord e Sud

Confrontando i dati ISTAT sulla povertà assoluta per ripartizione geografica con la distribuzione dei beneficiari di Reddito di Cittadinanza, emerge uno squilibrio territoriale a sfavore delle Regioni Centro-settentrionali. Per porre rimedio a tale situazione non occorre alzare la soglia di accesso alla misura per chi vive al Centro-Nord dal momento che questo non considererebbe la diversa disponibilità di beni pubblici. Su La Voce Chiara Saraceno propone di considerare la parte monetaria del RdC come costituita da due livelli: il primo, garantito come LEP a livello nazionale, con una soglia di reddito e un importo massimi per una persona sola leggermente più bassi di quelli attuali; il secondo definito a livello regionale. 

 \"\" Reddito di Cittadinanza: il problema è il lavoro povero

Su La Voce Massimo De Minicis e Marco Marucci riflettono sul Reddito di Cittadinanza, e in particolare su coloro che percepiscono la misura avendo un lavoro poco stabile e scarsamente pagato, il cosiddetto lavoro povero. L’analisi dei profili dei beneficiari del RdC, realizzata attraverso l’osservazione degli estratti contributivi, mostra un’ampia diffusione del lavoro povero nel nostro Paese, riferibile non solo a soggetti autonomi o parasubordinati, ma anche a dipendenti o percettori di misure assicurative contro la disoccupazione. Gli autori sottolineano l’importanza di approvare una legge salariale minima per limitare il fenomeno dei working poor e di definire un sistema di ammortizzatori sociali previdenziali-assistenziali più universale, in modo alleggerire il peso del lavoro povero sul RdC.

\"\" I working poor tra salari bassi e lavori intermittenti

Con il Covid-19 è cresciuta l’attenzione per i livelli dei salari e le disuguaglianze di reddito: non a caso si è ripreso a parlare di salario minimo legale anche nell’ottica di tutelare i cosiddetti working poor, ovvero quei lavoratori che non guadagnano abbastanza da superare la soglia della povertà. Sul Menabò di Etica ed Economia Michele Bavaro esamina, sulla base di dati amministrativi, l’evoluzione del fenomeno dei working poor in Italia tra il 1990 e il 2017, sottolineando come emerga con chiarezza la loro tendenza a crescere nel corso del tempo, non solo a causa delle basse retribuzioni ma anche l’ampliarsi della quota di quanti lavorano pochi mesi all’anno.

\"\" Politiche attive: l’offerta congrua non esiste

Le modifiche del Governo al Reddito di Cittadinanza prevedono condizioni più stringenti per i beneficiari, in particolare se rifiutano una “offerta congrua” di lavoro, ossia un’offerta di lavoro che risponde a determinati parametri, descritti nel Decreto ministeriale n. 42/2018. In particolare, il testo finale della manovra di Bilancio prevede la decurtazione progressiva dell’assegno nel caso in cui il beneficiario rifiuti una prima “proposta di lavoro congruo”, seguita dalla revoca dell’intero beneficio con un secondo rifiuto. Francesco Giubilieo su La Voce dubita di questa stretta, argomentando la difficoltà di progettare ed offrire, prima ancora che di accettare, una proposta di lavoro veramente appropriata e pertinente.

Per ulteriori approfondimenti…

https://welforum.it/area/poverta-disuguaglianze/

https://welforum.it/area/famiglia-infanzia-adolescenza/

https://www.lavoce.info/archives/category/argomenti/poverta/

https://www.fondiwelfare.it/contrastoallapoverta/

https://www.fiopsd.org/

https://www.redattoresociale.it/page/notiziario?Topics=Economia

http://www.alleanzacontrolapoverta.it/

https://www.forumdisuguaglianzediversita.org/

https://www.eticaeconomia.it/temi/articoli/disuguaglianze/

https://www.secondowelfare.it/primo-welfare/inclusione-sociale/

https://osservatoriocoesionesociale.eu/

\"\" Esperienze dai territori

\"\" Esperienze di integrazione tra sociale e lavoro in Toscana

La multidimensionalità della povertà, ora più che mai, rende necessaria un’integrazione tra politiche, interventi e settori diversi. Nei territori toscani si stanno via via consolidando diverse interessanti esperienze di rete tra servizi sociali e servizi per l’impiego, per la presa in carico e l’accompagnamento delle famiglie fragili. Si segnalano in particolare le esperienze del Valdarno Aretino, dell’Ambito di Livorno e della Piana di Lucca, già pubblicate su Welforum, e presentate nell’ambito della Comunità di Pratica sull’inclusione sociale in Regione Toscana, che dal 2020 si propone di stimolare il confronto e lo scambio di pratiche tra territori nel sostegno delle fragilità.

\"\" Come la pandemia ha cambiato la lotta alla povertà: l’esperienza del Banco Alimentare

La pandemia ha rappresentato, e rappresenta tuttora, una sfida molto grande per quegli attori che si occupano di raccolta e distribuzione di prodotti alimentari, sia per via del notevole incremento del numero degli indigenti e delle richieste di aiuto, sia per le complicazioni organizzative generate dalle misure di distanziamento. Su Percorsi di Secondo Welfare l’intervista a Giovanni Bruno, presidente della Fondazione Banco Alimentare, presenta le principali caratteristiche del modello “aiutare chi aiuta” che contraddistingue il Banco Alimentare, da trent’anni in prima linea contro la povertà alimentare in Italia.

\"\" L’effetto Covid-19 sulle “nuove povertà” di Roma Capitale

Il Rapporto di ricerca sulle “nuove povertà” nel territorio di Roma Capitale ha analizzato l’impatto dell’emergenza sanitaria sul tessuto socio-economico capitolino, sondando l’efficacia del circuito assistenziale a contrasto della povertà attivato negli ultimi mesi. Dalla ricerca emerge in primis un significativo ampliamento del bacino di utenti dei servizi sociali e il venir meno dei tradizionali confini urbani della povertà. L’emergenza sanitaria irrompe infatti all’interno di un tessuto sociale già fortemente provato, acutizzando la cronicità delle condizioni di vita più al limite, portando alla luce nuovi bisogni e contribuendo a indebolire i tradizionali confini tra povertà assoluta e povertà relativa.

\"\" Una risposta all’emergenza abitativa in Lombardia

I Comuni appartenenti all’Ambito 9 della Bassa Bresciana Centrale, in seguito alle disposizioni di Regione Lombardia, hanno previsto la concessione di contributi volti al contenimento dell’emergenza abitativa e al mantenimento dell’alloggio in locazione. Tale misura è volta ad alleviare il disagio delle famiglie che si trovano in situazione di morosità incolpevole nel pagamento del canone di locazione, soprattutto a causa della crescente precarietà del lavoro o di precarie condizioni economiche derivanti da episodi imprevisti.

 \"\" Molise: contrasto alla povertà attraverso progetti di tutela ambientale

L’Amministrazione comunale di Montefalcone nel Sannio, in provincia di Campobasso, ha realizzato un progetto con una duplice finalità (ambientale e sociale) prevedendo azioni di inclusione sociale e inserimento lavorativo a favore di persone disoccupate, over 40 e non beneficiarie di Reddito di Cittadinanza, coinvolgendoli in lavori di utilità diffusa rivolti alla valorizzazione del patrimonio ambientale pubblico urbano, extraurbano e rurale.

\"\" Cagliari contro la povertà minorile

Il Comune di Cagliari, con una rete di partner pubblici e privati, ha avviato un progetto di inclusione e contrasto della povertà dei minori che vivono situazione di marginalità, non solo economica, ma anche educativa, sociale e relazionale. Il progetto triennale Outsiders (Officine Urbane Trasformative: Strumenti Innovativi nella Didattica, nell’Educazione e nelle Relazioni Sociali) offre un’opportunità di relazione tra bambini e famiglie mediata da esperti nel tentativo di far crescere il territorio e creare una società educante.

\"\" Network for inclusion a Potenza

Il Comune di Potenza, con la partecipazione di cittadini, associazioni di volontariato e del Terzo settore, ha lanciato il progetto Network for inclusion con l’obiettivo di creare distretti d’inclusione nelle diverse aree della città. Tramite la costituzione di “porte sociali”, tutti i cittadini che rispettano i requisiti richiesti potranno usufruire di servizi di informazione e inclusione sociale.

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