Aggiornamenti normativi e procedurali nazionali
La Strategia europea per i diritti dei minori
La Commissione Europea ha recentemente adottato la prima Strategia Europea dedicata ai diritti dei minori per il periodo 2021-2024. La Strategia, in linea con la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, si colloca nel solco di precedenti comunicazioni della Commissione europea sui diritti dei minorenni. Il documento è declinato in 6 aree tematiche: partecipazione, inclusione socio-economica, contrasto alla violenza, giustizia, digitale e dimensione globale. Tra le azioni chiave previste dalla Strategia vi sono l\’adozione del Sistema europeo di garanzia per i bambini vulnerabili (European Child Guarantee), volta a garantire misure specifiche per minorenni a rischio di povertà o esclusione sociale, e la Piattaforma europea per la partecipazione dei bambini e ragazzi (EU Children\’s Participation Platform), entro cui far convergere i meccanismi di partecipazione esistenti e per coinvolgere ragazze e ragazzi nei processi decisionali dell\’Unione europea. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito del Dipartimento per le politiche della famiglia.
L’Assegno Unico e Universale per i Figli (AUUF) è legge
Entrambi i rami del Parlamento hanno finalmente approvato la Legge Delega al Governo n. 46 del 1° aprile 2021 per riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli, istituendo l\’assegno unico e universale per i figli, che unifica gli istituti e le detrazioni esistenti in risposta ai carichi familiari. Ora occorre rendere applicativa la misura. Sono disponibili online diverse analisi e contributi in tal senso. Su La Voce un primo articolo analizza la nuova misura nel confronto con le prestazioni vigenti prima della riforma; un secondo contributo sottolinea alcuni limiti dell’Assegno relativi, ad esempio, all’utilizzo dell’ISEE, o alla mancanza di forme di raccordo con altri interventi. Anche l’intervista ad Alessandro Rosina su Vita sottolinea sia l’importanza del nuovo strumento, sia la necessità che sia accompagnato da una riforma strutturale per il potenziamento dei servizi all’infanzia e dei servizi di cura, che rimangono prevalentemente a carico delle donne. Infine, si segnala il Report ad opera del gruppo di lavoro AREL, FEG e Alleanza per l’Infanzia che analizza gli effetti distributivi della riforma a partire dalla popolazione interessata e dalle prestazioni attualmente vigenti in tema.
Il sostegno alla genitorialità nel Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà
Il Piano di interventi e servizi sociali di contrasto alla povertà, approvato il 10 maggio 2018, costituisce l’atto di programmazione nazionale delle risorse afferenti alla Quota servizi del Fondo Povertà 2018-2020 e individua lo sviluppo degli interventi e dei servizi necessari per l’attuazione dei livelli essenziali da garantire su tutto il territorio nazionale. Con la Nota del 9 aprile 2021 il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ribadisce la rilevanza del sostegno alla genitorialità e ricorda che il Piano prevede uno specifico obiettivo di servizio da garantire nel caso di famiglie con bisogni complessi in cui sia presente un bambino in fascia di età 0-3 anni, riconoscendo l\’importanza di intervenire precocemente per rompere la trasmissione intergenerazionale della povertà. A tal proposito si invitano tutti gli Ambiti territoriali a fornire collaborazione alla “Ricerca RdC 0-3-interrelazione fra reddito, competenze genitoriali e sviluppo infantile di bambini tra 0 e 3 anni” a cura dell’Università di Padova in accordo cono il Ministero.
Approvazione del 5° Piano nazionale dell’Osservatorio nazionale infanzia e adolescenza
Il 21 maggio 2021, l’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza ha approvato il 5° Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva.
Il Piano è frutto di un’intensa attività di coprogettazione che ha coinvolto tutti i soggetti e gli enti partecipanti all’Osservatorio nazionale, e non solo: società civile e terzo settore, soggetti pubblici quali amministrazioni centrali, enti pubblici e territori, soggetti privati, esperti, università e ricerca.
Per la prima volta, al fine di affermare pienamente il protagonismo dei bambini e delle bambine, e dei ragazzi e delle ragazze all’interno del Piano, l’Osservatorio nazionale ha promosso una consultazione online sui temi del Piano, a cui hanno partecipato ragazzi e ragazze fra i 12 e 17 anni di età grazie al supporto tecnico-scientifico dell’Istituto degli Innocenti. Dai 2 mila questionari raccolti e dai 9 focus group organizzati con gruppi vulnerabili, è emerso che i ragazzi e le ragazze condividono le priorità e i temi individuati dall’Osservatorio nazionale nel 5° Piano, pur conservando preoccupazioni sul futuro e la consapevolezza delle difficoltà familiari. I risultati della consultazione sono disponibili in allegato al Piano, a cui si aggiungono le linee di indirizzo sulla partecipazione alla definizione del Piano (v. Rapporto sulla partecipazione).
I contenuti si integrano con i diritti e le strategie internazionali ed europee per i minori di età, in particolare: la Convenzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo del 1989, gli Obiettivi Onu di sviluppo sostenibile – Agenda 2030, la Strategia dell’Unione europea sui diritti dei minori 2021-2024 e il Sistema europeo di garanzia per i bambini vulnerabili (European Child Guarantee).
Il Piano è strutturato in 3 aree d’intervento: Educazione, Equità, Empowerment, composte ciascuna da 4 obiettivi generali e azioni specifiche, per un totale di 12 obiettivi generali e 31 azioni.
Centri per la Famiglia
http://www.poninclusionefamiglia.it/progetto/
Il Progetto “Supporto per lo sviluppo dei Centri della Famiglia e il coordinamento di interventi in materia di servizi di protezione ed inclusione sociale per nuclei familiari multiproblematici e/o persone particolarmente svantaggiate” è realizzato dal Dipartimento per le politiche della famiglia – Presidenza del Consiglio dei Ministri in collaborazione con Studiare Sviluppo, quale soggetto attuatore, nell’ambito del Programma Operativo Nazionale “Inclusione” FSE 2014-2020 – obiettivo specifico 9.1 “Riduzione della povertà, dell’esclusione sociale e promozione dell’innovazione sociale”.
Il Programma Operativo Nazionale “Inclusione” intende sostenere la definizione di modelli di intervento comuni in materia di contrasto alla povertà e promuovere, attraverso azioni di sistema e progetti pilota, modelli innovativi di intervento sociale e di integrazione delle comunità e delle persone a rischio di emarginazione. Nello specifico, coerentemente con le direttrici dell’Asse 3 del PON, “Sistemi e modelli di intervento sociale”, il progetto intende raggiungere i seguenti obiettivi generali:
- promuovere la conoscenza diffusa e l’apprendimento istituzionale continuo rispetto allo stato di attuazione delle politiche e dei servizi della famiglia sul territorio nazionale, con un approfondimento anche a livello internazionale
- promuovere la diffusione e il consolidamento armonico e standardizzato di Centri per la famiglia sul territorio nazionale a supporto delle famiglie multiproblematiche
- diffondere modelli nazionali d’inclusione e integrazione sociale per ridurre l’eterogeneità territoriale e sostenere le Amministrazioni regionali e locali nel rispondere ai diversi bisogni delle famiglie multiproblematiche e delle famiglie affidatarie di vittime di violenza assistita e di orfane/i di crimini domestici
- sviluppare competenze specialistiche all’interno dei Centri per la famiglia
- sperimentare interventi integrati per la famiglia anche al fine di implementare il ruolo dei Centri per la famiglia
- favorire il coordinamento degli interventi sul territorio nazionale a livello telematico
- favorire il coordinamento degli attori e la creazione di una “community” aperta a tutti i livelli
- promuovere e favorire lo scambio di esperienze relative ai servizi per la famiglia.
Nuova disciplina del Reddito di Emergenza (REM), post Decreto Sostegni e Sostegni bis
Con il Messaggio n. 1378 del 1° aprile 2021 e la Circolare n. 61 del 14 aprile 2021, INPS illustra i nuovi criteri per fruire, anche per i mesi di marzo, aprile e maggio 2021, del Reddito di Emergenza, come previsto dal Decreto Legge n. 41/2021. Innanzitutto, sono state previste alcune modifiche ai requisiti economici di accesso, che tengono anche in conto dell’importo dell’affitto, inoltre, è stato esteso il beneficio anche ai disoccupati che non percepiscono indennità di disoccupazione o altri aiuti, in particolare coloro che, tra il 1° luglio 2020 e il 28 febbraio 2021, hanno terminato di percepire la NASpI e la DIS-COLL e sono in possesso dei requisiti previsti dalla legge. Il termine per la presentazione della domanda di REM, inizialmente il 30 aprile 2021, è stato successivamente prorogato, con apposito comunicato, al 31 maggio. È imminente l’attuazione di un’ulteriore proroga nell’erogazione del REM per i mesi di giugno, luglio, agosto e settembre, attraverso il Decreto Sostegni bis; la domanda dovrà essere presentata in questo caso entro il 31 luglio.
Sistema informativo dei servizi sociali
Sulla Gazzetta Ufficiale del 15 maggio 2021 è stato pubblicato il decreto 12 febbraio 2021 sulle “Modalità di richiesta e di erogazione ai beneficiari del reddito di cittadinanza del beneficio addizionale” a titolo di incentivo per l’avvio di attività di lavoro autonomo, di impresa individuale o di società cooperativa, intraprese entro i primi dodici mesi di fruizione del reddito di cittadinanza (Rdc), ai sensi dell’art. 8, comma 4 del D.L. 4/2019SIOSS https://www.lavoro.gov.it/strumenti-e-servizi/Sistema-informativo-servizi-sociali/Pagine/SIOSS.aspx con tutte le informazioni sul sistema appena avviato, comprese FAQ aggiornate e Manuale
PON FSE Avviso 1/2019 – PaIS: nuova proroga della scadenza per la presentazione dei progetti
Con il Decreto Direttoriale n. 163 del 27 aprile 2021 è stata nuovamente prorogata la scadenza per la presentazione dei progetti a valere sull’Avviso 1/2019 PaIS del PON Inclusione. In considerazione del perdurare dello stato di emergenza sanitaria e dei conseguenti ritardi da ciò derivati, sia per i territori sia per l’espletamento delle verifiche necessarie, tutti i beneficiari potranno presentare i loro progetti entro il 30 giugno 2021, ritenendosi dunque superata la scadenza di fine aprile 2021 precedentemente prevista.
La Piattaforma GePI per il Reddito di Cittadinanza: ultime novità
La piattaforma GePI per la gestione del ‘pilastro sociale’ del Reddito di Cittadinanza è in continua evoluzione e sul sito del MLPS sono periodicamente forniti aggiornamenti relativi alle nuove funzionalità del sistema, oltre che tutorial, manuali d’uso, pillole video e risposte alle domande più frequenti (FAQs). Gli ultimi recenti aggiornamenti della piattaforma comprendono:
- Gestione trasferimenti Comune – CPI
- Nuovi indicatori sulle Dashboard
- Assegnazione automatica ai responsabili di residenza per verifiche provenienti da altri Comuni
- Gestione rettifica rendicontazione INAIL
Per saperne di più scarica la guida alle nuove funzionalità, del 16 aprile scorso.
Da segnalare inoltre la pubblicazione, nella sezione Manuali della homepage GePI del:
- Manuale per il Coordinatore dei Patti per l’inclusione sociale, aggiornato a marzo 2021
- Manuale Responsabile PUC, aggiornato ad aprile 2021
- Manuale Case Manager,aggiornato ad aprile 2021
Aggiornamenti normativi e procedurali regionali
Accreditamento delle strutture del sistema integrato
Il sistema di Accreditamento regionale per le strutture residenziali e semi-residenziali sociali e sociosanitarie (art. 21 L.r. n.41/2005), è stato rinnovato con l’obiettivo di allinearlo a quello sanitario. Il nuovo percorso di accreditamento regionale è disciplinato dalla L.r. n.82/2009 “Accreditamento delle strutture e dei servizi alla persona del sistema sociale integrato” ed ha come fine quello di promuovere un processo di miglioramento continuo della qualità assistenziale offerta dalle strutture attraverso un percorso supportato dai valutatori della “Gruppo Tecnico d Valutazione Territoriale” e dalla “Commissione regionale per la qualità e la sicurezza”.
Le disposizioni attuative del procedimento vengono indicate del nuovo regolamento tramite il DPGR 86/R/2020, mentre nella Delibera n.245 del 15-03-2021e Delibera n.289 del 22-03-2021 vengono definiti i requisiti specifici, distinti per tipologia di servizio e gli indicatori dell’attività svolta.
Legge regionale 24 febbraio 2005, n. 41 Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale.
Legge regionale 28 dicembre 2009, n. 82
Regolamento 11 agosto 2020, n. 86/R
Regolamento di attuazione della l.r. 28 dicembre 2009, n. 82 (Accreditamento delle strutture e dei servizi alla persona del sistema sociale integrato) in materia di requisiti e procedure di accreditamento delle strutture e dei servizi alla persona del sistema sociale integrato
Delibera n.245 del 15-03-2021
Oggetto: Articolo 3, commi 5 e 6 della l.r. 82/2009: approvazione dei requisiti specifici delle strutture residenziali, semiresidenziali e dei servizi per l\’assistenza domiciliare ai fini dell\’accreditamento e degli indicatori per la verifica dell\’attività svolta e dei risultati raggiunti.
http://www301.regione.toscana.it/bancadati/atti/DettaglioAttiG.xml?codprat=2021DG00000000311
Delibera n.289 del 22-03-2021
“D.G.R. n. 245/2021 \”Articolo 3, commi 5 e 6 della l.r. 82/2009: approvazione dei requisiti specifici delle strutture residenziali, semiresidenziali e dei servizi per l\’assistenza domiciliare ai fini dell\’accreditamento e degli indicatori per la verifica dell\’attività svolta e dei risultati raggiunti\”. Modifica per correzione errori materiali.
http://www301.regione.toscana.it/bancadati/atti/DettaglioAttiG.xml?codprat=2021DG00000000396
Sperimentazione del Servizio Emergenza Urgenza Sociale attivato in Toscana
Dal mese di maggio ha preso avvio la preparazione tecnica e la formazione per le nuove Zone (Colline dell\’Albegna, Piana di Lucca, Valdichiana, Amiata senese e Valdorcia, Livornese, Grossetana, Valdera Alta Valdicecina, Alta Valdelsa) che entreranno a far parte della sperimentazione del Servizio Emergenza Urgenza Sociale attivato in Toscana dall\’anno 2018. Le Zone dove attualmente il Sistema è sperimentato sono Empolese Valdarno Valdelsa, Fiorentina Nord Ovest, Fiorentina Sud Est, Mugello, Pratese, Pistoiese, Senese, Valdinievole, Valli Etrusche. Si tratta di un servizio di secondo livello che viene attivato attraverso segnalazioni di soggetti pubblici (in primis, i servizi sociali territoriali ma anche forze dell’ordine, dipartimento dell’emergenza urgenza sanitaria e altri servizi sanitari, istituti scolastici) e/o altri soggetti/agenzie di un territorio che si trovino di fronte ad una situazione di emergenza urgenza sociale personale o familiare grave. Si svolge tramite una Centrale Operativa dedicata e specifica, attiva 24h/24 365 gg/anno, che svolge funzioni di coordinamento e gestione degli interventi, unica per tutto il territorio, ed Unità Territoriali che svolgono operativamente l\’intervento di emergenza urgenza in loco sulla base delle indicazioni professionali-operative, sostenendo il lavoro dei servizi sociali territoriali e collaborando con tutti i Soggetti segnalanti.
Dati e ricerche
INPS: Osservatorio Reddito/Pensione di Cittadinanza – Statistiche al 10 maggio 2021
L’Osservatorio INPS sul Reddito e la Pensione di Cittadinanza, che periodicamente fornisce le statistiche essenziali sui nuclei familiari percettori del beneficio economico, ha pubblicato i dati aggiornati al 10 maggio 2021. Sono 1 milione 551 mila i nuclei familiari in carico alla misura, pari a oltre 3 milioni e 500 mila persone, con un contributo medio mensile di quasi 550 euro. Si conferma ancora una volta la maggior concentrazione dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza nelle Regioni del Sud e nelle Isole, seguite dalle Regioni del Nord e da quelle del Centro. L’Osservatorio mette a disposizione anche i dati relativi al REM.
Osservatorio sulla spesa pubblica e sulle entrate 2021: analisi dell’efficacia del RdC
Il Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, nell’ultimo Osservatorio sulla spesa pubblica e sulle entrate 2021, traccia un bilancio piuttosto critico della misura. A partire dall’analisi dei dati diffusi da INPS, ANPAL e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, considera inefficace il Reddito di Cittadinanza come misura di politica attiva ed auspica un suo progressivo ridimensionamento ad un ruolo di protezione di ultima istanza, affidando ad altri ambiti del welfare (politiche educative, politiche attive per il lavoro e di sostegno alle famiglie) il compito di prevenire i rischi di impoverimento post pandemia.
I beneficiari del Reddito di Cittadinanza indirizzati ai Centri per l’Impiego
È stata recentemente pubblicata la Nota mensile di ANPAL, che riporta le informazioni relative ai beneficiari del Reddito di Cittadinanza, con particolare riferimento a coloro che sono soggetti al Patto per il lavoro. Il numero complessivo dei beneficiari tenuti alla stipula di un Patto per il lavoro presenti nel database ANPAL, dall’introduzione della politica fino al 1° aprile 2021, è di poco superiore a 1 milione e 600 mila individui. La distribuzione per ripartizione geografica indica una maggiore concentrazione nelle regioni del Sud Italia e delle Isole, che raccolgono insieme il 70,8% del totale dei beneficiari. Le donne rappresentano il 52,7% dell’universo dei beneficiari e la disaggregazione per classi di età vede il 55,7% dei beneficiari con meno di 40 anni e ben il 38,5% con un’età inferiore ai 29 anni.
Eurispes: Rapporto Italia 2021
È stato recentemente pubblicato il Rapporto Italia 2021 di Eurispes, che offre una lettura dell’attualità politica, economica e sociale del nostro Paese. Ognuno dei sei capitoli del Rapporto è illustrato attraverso saggi e schede fenomenologiche, e contiene indagini campionarie su temi quali: la fiducia nelle istituzioni, l’opinione su alcune misure introdotte dal Governo, la situazione economica delle famiglie e i consumi, la salute mentale e l’uso dei farmaci, lo smartworking e il cambiamento delle abitudini causato della pandemia. Ne emerge un quadro di povertà sempre più intensa: il 2020 ha ridotto del 15% il reddito di metà delle famiglie italiane e ha eliminato 440 mila posti di lavoro.
La povertà energetica in Italia 2020
L’Osservatorio italiano sulla povertà energetica ha pubblicato il secondo Rapporto, presentato a dicembre 2020, sul fenomeno della povertà energetica in Italia. Il documento contiene una stima aggiornata della quota di famiglie in povertà energetica (in crescita all’8,8% contro una media dell’ultimo decennio dell’8%) ed effettua un inquadramento nel confronto europeo (l’Italia risulta nella media UE) e nei divari regionali (che registrano nel Mezzogiorno la maggiore incidenza). Su La Voce Ivan Faiella, Luciano Lavecchia, Raffaele Miniaci e Paola Valbonesi riflettono sugli effetti della crisi ambientale sulla vita dei più poveri e sulla necessità di intraprendere un’incisiva azione globale per contrastarla. Un altro contributo sul tema è quello di Anna Bajomi recentemente pubblicato su Welforum.
Ipsos, disuguaglianza economica e disparità di ricchezza
Il sondaggio internazionale di Ipsos, realizzato in collaborazione con il Policy Institute del Kings College di Londra, ha analizzato in 29 paesi del mondo le percezioni relative alle diverse tipologie di disuguaglianza sociale. Per il 60% dei rispondenti, la disuguaglianza economica (nota anche come divario tra ricchi e poveri, disuguaglianza dei redditi e disparità di ricchezza) è tra le principali forme di disuguaglianza presente nel proprio paese, seguita da quella geografica, educativa, di genere, nella salute e nelle aspettative di vita, etnica e intergenerazionale.
L’indice di povertà in Italia: una mappa del post-Covid
Secondo le stime dell’Istat presentate nel Rapporto BES dello scorso marzo, il 2020 ha lasciato in povertà assoluta 335 mila famiglie in più rispetto all’anno precedente. Tale incremento si sovrappone a un quadro pregresso di disuguaglianze e precarietà finanziaria, diffuse soprattutto nel Mezzogiorno, dove nel 2019 circa il 15% delle famiglie si trovava in una situazione di grave deprivazione materiale. L’articolo di Daniela Arlia pubblicato su la rivista Il Mulino analizza due possibili ragioni dell’incremento maggiore del tasso di povertà assoluta nel Nord rispetto al Sud Italia.
Quarto monitoraggio Caritas sull\’emergenza pandemia e sulle risposte attivate
Caritas Italiana ha recentemente realizzato il Quarto monitoraggio di quanto avvenuto nei territori di 190 Caritas diocesane, nel periodo tra settembre 2020 e marzo 2021. Nell’arco temporale considerato, le Caritas hanno accompagnato quasi 545 mila persone, prevalentemente donne (53,7%) e cittadini italiani (57,8%). Di queste, quasi una persona su quattro è un “nuovo povero”, per un totale di oltre 132 mila individui. In aumento i bisogni inerenti alla sfera formativa e del disagio psico-sociale, che colpisce soprattutto donne e giovani, ma anche quelli relativi alla povertà minorile, alla rinuncia/rinvio dell’assistenza sanitaria ordinaria e alle violenze domestiche.
La prevenzione delle diseguaglianze dall’infanzia
DORS e il Centro Salute per il Bambino (CSB) hanno pubblicato il report Promuovere lo sviluppo del bambino, prevenire le disuguaglianze: interventi efficaci e raccomandazioni sullo sviluppo del bambino dai primi anni di vita. Il report affronta tre temi principali – la genitorialità responsiva, l’opportunità di apprendimento precoce e la protezione del bambino dal maltrattamento – sui quali offre suggerimenti ed esempi di buone prassi per decisori politici, dirigenti, operatori ed enti.
Covid-19 e la salute degli adolescenti
Dall’inizio della pandemia, 139 milioni di bambini e adolescenti nel mondo hanno vissuto per almeno 9 mesi un regime restrittivo obbligatorio di permanenza a casa. In Italia, già da diversi mesi, molte strutture ospedaliere con posti letto dedicati alla gestione dell’emergenza-urgenza psichiatrica in età adolescenziale hanno segnalato un allarmante aumento di accessi al pronto soccorso e di ricoveri di adolescenti in stato di sofferenza psicologica acuta. Fra le cause di tali accessi vi sono: autolesionismo, disturbi alimentari, consumo di sostanze, tentati e mancati suicidi, a cui si affiancano disturbi di panico acuti e stati fobici con marcato ritiro sociale. Su Salute Internazionale Riccardo Lo Parrino, Mario Landi e Roberto Leonetti riflettono sul fenomeno a partire dall’esperienza dell’AUSL Toscana Centro.
L’impatto della pandemia sulla salute psicologica dei bambini
È disponibile la quarta edizione del report Il tempo della cura ad opera di CESVI sul maltrattamento dei minori in Italia. L’indagine si concentra sull’impatto che il perdurare della pandemia sta avendo sull’incolumità e sulla salute psicologica dei bambini, specialmente appartenenti alle famiglie più fragili. Il rapporto si conclude con alcune proposte di policy, tra cui emerge la necessità di riconoscere il “trauma collettivo” che la crisi sanitaria ha provocato per permetterne quindi l’elaborazione.
Diritti, priorità d’azione e pandemia: le opinioni delle bambine e dei bambini e delle ragazze e dei ragazzi
Bambini e adolescenti sono stati coinvolti attraverso un’indagine promossa dal Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri con la collaborazione dell’Istituto degli Innocenti, nel quadro delle attività del Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza. La ricerca ha raccolto il punto di vista di ragazzi e ragazze fra i 12 e 17 anni di età su temi che sono stati oggetto di attenzione da parte dell’Osservatorio nazionale nell’elaborazione del Nuovo Piano Nazionale Infanzia. Il lavoro è stato strutturato su due livelli: una consultazione tramite un questionario online proposto a gruppi classe dislocati nelle principali aree metropolitane e in alcuni contesti minori; un approfondimento qualitativo mediante focus group con alcuni gruppi vulnerabili.
Documenti correlati: Rapporto partecipazione Osservatorio nazionale per l\’infanzia e l\’adolescenza 2021
Punti di vista
Considerazioni intorno al primo Rapporto del Governo sul Reddito di Cittadinanza
Il governo italiano ha istituito le prime forme di reddito minimo nel 2013, ma non era mai stato divulgato un rapporto di monitoraggio (e valutazione) di queste misure. Nel novembre del 2020 è successo con la pubblicazione, da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, del primo Rapporto Annuale 2020 sull’attuazione del Reddito di Cittadinanza. Questo rappresenta di per sé stesso una buona notizia ed un primo importante passo in avanti nella direzione di una maggiore conoscenza della misura e della messa a disposizione di una gran mole di dati ed informazioni. Ma un’analisi attenta sembra evidenziare alcune lacune. Il contributo di Luca Fanelli su Welforum prova a ripercorrerle, a partire dalle domande di ricerca che avevano orientato in passato il monitoraggio del Reddito di Inclusione (REI) dell’Alleanza contro la povertà.
Reddito di Cittadinanza: alcune questioni irrisolte
Laura Spampinato affronta in un interessante articolo sul Menabò di Etica ed Economia alcuni nodi applicativi della misura. In particolare l’autrice si interroga sul senso dell’interruzione di un mese trascorsi i primi 18 mesi di percepimento del beneficio, anche in considerazione del fatto che il cittadino nei mesi precedenti non può risparmiare (da norma) alcunché per poter affrontare il mese di stand-by. Altra questione riguarda l’impossibilità per i beneficiari di far fronte a spese significative con il RdC, quali ad esempio l’acquisto di un nuovo frigorifero o la sostituzione della caldaia, in considerazione del fatto che l’importo prelevabile in contanti ogni mese risulta molto limitato. Infine una rivalutazione del ruolo dei navigator basato sull’esperienza personale dell’autrice.
Uno a cinquemila
La Legge di Bilancio 2021 (L. 178/2020) ha previsto un apposito finanziamento, a valere sul Fondo Povertà, finalizzato ad incentivare l’assunzione di assistenti sociali da parte degli Ambiti Territoriali che garantiscono un livello minino di servizio di almeno 1 assistente sociale ogni 6.500 abitanti, fino a raggiungere il livello essenziale delle prestazioni assistenziali di 1 assistente sociale ogni 5.000 abitanti. Ulteriori finanziamenti sono inoltre riconosciuti per le assunzioni eccedenti il rapporto di 1 a 5.000 e fino al raggiungimento del rapporto di 1 a 4.000. Il finanziamento avrà natura strutturale e non riguarderà solo le nuove assunzioni. Si tratta di un’iniziativa epocale in termini di stabilizzazione del personale del sociale, ma con alcuni elementi di complessità attuativa e di impossibilità di accesso al contributo da parte di quei territori ancora molto distanti dagli standard previsti. Ce ne parlano Andrea de Conno e Michelangelo Caiolfa su Welforum.
Lavoro povero e salario minimo
Marco Marucci su La Voce si pone il problema di come poter affrontare il tema del lavoro povero. Secondo l’autore fissare un livello di salario minimo non esaurisce la questione dei lavoratori poveri, perché il fenomeno non riguarda solo i dipendenti, ma una fascia molto più ampia di persone, quali ad esempio gli autonomi, i parasubordinati, gli atipici. Per affrontarlo va costruita una strategia multidimensionale, che tenga conto della tipologia contrattuale del lavoratore, ma anche della sua condizione sociale e dell’eventuale presenza di minori nel nucleo.
Una crisi diseguale: il ruolo degli ammortizzatori sociali durante la pandemia
Sul Menabò di Etica ed Economia Francesca Carta e Marta De Philippis riflettono sull’impatto della crisi innescata dal Covid-19 sulle preesistenti disuguaglianze economiche. Basandosi sui risultati di una ricerca da loro condotta e focalizzata sul mercato del lavoro, le autrici sostengono che i provvedimenti presi dal Governo per fronteggiare la crisi hanno contenuto l’aumento della dispersione dei redditi da lavoro, specie nella prima metà del 2020). Allo stesso tempo si rilevano però rischi di peggioramento della situazione nel lungo periodo.
Sradicare la povertà estrema è una sfida globale
Sul sito di ASviS Elita Viola propone un’interessante disamina sull’impennata della povertà estrema nel post pandemia a livello globale. La crisi economica causata dall’emergenza sanitaria ha privato milioni di lavoratori informali, specialmente in Africa e in Asia, della loro unica fonte di reddito per via dei ripetuti lockdown e della frenata dell’economia, mentre le rimesse provenienti dai Paesi ricchi sono diminuite di un quinto. La crisi economica però si è tradotta anche in crisi alimentare e nell’aumento delle persone soggette a malnutrizione, e ha portato ad un incremento preoccupante dei conflitti, specie tra i paesi più fragili del mondo quali quelli dell’Africa sub Sahariana.
La povertà lavorativa delle donne in Europa
Roberta Paoletti e Marta Capescitotti in un articolo su In Genere commentano i dati di uno studio condotto sui paesi dell\’Unione europea dal consorzio Working, Yet Poor (WorkYP) sulla povertà lavorativa delle donne, fortemente acuitasi in questa fase pandemica. Diversi i fattori che hanno portato a questa situazione: innanzitutto la segregazione femminile in alcuni settori a basso salario, quali quello della sanità e dell’educazione, ma poi anche problemi di conciliazione, carichi di cura e stereotipi di genere radicati e preesistenti al Covid-19.
La dispersione scolastica è un’emergenza
Il contributo di Valentina Chindamo sulla rivista Il Mulino denuncia un dibattito politico eccessivamente concentrato sulle bocciature e che non considera il tema dell’abbandono scolastico. Il fenomeno era già consistente prima della pandemia, ma la didattica online ha aggravato le difficoltà di apprendimento per i minori più fragili, anche a causa del divario digitale. In Italia la dispersione scolastica esplicita è una delle più alte in Europa (13,5%) e, assieme a quella implicita, porta ad un’elevata incidenza di Neet.
Per ulteriori approfondimenti…
https://welforum.it/area/poverta-disuguaglianze/
https://welforum.it/area/famiglia-infanzia-adolescenza/
https://www.lavoce.info/archives/category/argomenti/poverta/
https://www.fondiwelfare.it/contrastoallapoverta/
https://www.fiopsd.org/
https://www.redattoresociale.it/page/notiziario?Topics=Economia
http://www.alleanzacontrolapoverta.it/
https://www.forumdisuguaglianzediversita.org/
https://www.eticaeconomia.it/temi/articoli/disuguaglianze/
https://www.secondowelfare.it/primo-welfare/inclusione-sociale/
https://osservatoriocoesionesociale.eu/
Alcune esperienze dai territori
I sostegni regionali alle famiglie
Cecilia Guidetti analizza su Lombardia Sociale gli interventi regionali di sostegno alle famiglie a seguito della crisi sanitaria. Dopo aver approfondito le tre misure lombarde susseguitesi da marzo 2020, l’articolo introduce gli strumenti attuati dall’Emilia-Romagna e da altre quattro Regioni italiane. Mentre la Lombardia ha introdotto forme di sostegno di natura economica, la maggior parte delle altre Regioni si è dedicata alla conciliazione attraverso bonus babysitter o per il pagamento dei centri estivi.
Il contrasto alla povertà alimentare in Regione Lombardia
Il Consiglio Regionale della Lombardia nella primavera del 2020 ha promosso una missione valutativa sull’attuazione e sugli esiti delle misure regionali in tema di recupero e distribuzione dei prodotti alimentari a fini di solidarietà sociale. L’analisi, raccolta in uno specifico Report, oltre a focalizzarsi sulle misure messe in campo a contrasto degli sprechi e a sostegno di chi non riesce a reperire cibo adeguato alla propria sussistenza, propone anche alcune riflessioni strategiche che – tenendo in considerazione le rinnovate condizioni imposte dal Coronavirus – possono essere utili a migliorare la capacità di intervento sul fronte del recupero alimentare e del contrasto alla povertà.
Provincia Autonoma di Trento: un’esperienza virtuosa di inserimento dei disoccupati
Presentata da Euricse la ricerca L’impatto sociale ed economico del Progettone. Il “Progettone”, un’esperienza locale della Provincia Autonoma di Trento, rappresenta un tentativo virtuoso di inserimento di persone disoccupate in lavori di pubblica utilità. La ricerca evidenzia che ogni euro speso dall’ente pubblico nel Progettone, che dalla sua introduzione nel 1985 ha dato occupazione a numeri crescenti di lavoratori fino ad una media di 1.800 posti all’anno, “raddoppia” il suo valore sul territorio a fronte di un costo netto di soli 5,3 euro per ora lavorata. Secondo Carlo Borzaga di Euricse l’esperienza potrebbe essere estesa ai percettori di Reddito di Cittadinanza e la sua logica di fondo applicata ai giovani colpiti dalla crisi Covid.
Padova: relazioni di comunità per il sostegno delle famiglie vulnerabili
Il Comune di Padova, il Centro Servizio Volontariato di Padova e la Diocesi lanciano il progetto Per Padova noi ci siamo, ancora. Il progetto, nato nell\’ambito dell\’emergenza sanitaria e sociale legata al Coronavirus per dare risposta ai bisogni di prima necessità delle persone fragili, sostiene e facilita le iniziative nate in maniera auto-organizzata nei quartieri della città, mettendo a frutto le relazioni di comunità sviluppate in questi mesi. Tra le priorità la consegna di spesa e farmaci, le attività per i minori in particolare quelli che vivono in famiglie in difficoltà socio-economica e l’alfabetizzazione informatica delle persone anziane.
Milano e la ricetta contro la povertà infantile: il progetto “QuBì”
QuBì nasce nel 2016, quale programma finalizzato a contrastare il fenomeno della povertà infantile promuovendo la collaborazione tra il Comune di Milano ed il terzo settore e realizzando interventi rivolti alle famiglie fragili con minori, in 25 quartieri della città. Da allora QuBì ha raggiunto 50 mila persone, di cui 24.600 bambini, divenendo uno dei principali attori impegnati nella promozione di reti volte al contrasto della povertà infantile. In considerazione della particolare fase storica che stiamo attraversando, il progetto non si ferma e Fondazione Cariplo, main sponsor del programma insieme ad altre fondazioni, destina, per il biennio 2021-2022, altri 3 milioni e 450 mila euro alle 23 reti già impegnate sul territorio. Per un approfondimento si rimanda al recente articolo di Eleonora Gnan e Stefania Sabatinelli su Welforum.
Città metropolitana di Bologna presentato a marzo 2021
La Conferenza Territoriale Sociale Sanitaria Metropolitana di Bologna, attraverso l’approvazione dell’Atto di Indirizzo e Coordinamento, ha individuato nella lotta alla povertà e all’impoverimento la priorità di azione del triennio 2018-2020. Nell’ambito delle sue attività di supporto alla programmazione territoriale, attraverso il coordinamento metropolitano delle misure a contrasto della povertà ha avviato diverse iniziative, finalizzate a colmare il gap informativo che contraddistingue questa area di intervento.
A partire dal 2019 sono state pertanto state avviate numerose attività di raccolta dati, analisi e approfondimento dall’Area Sviluppo sociale della Città metropolitana di Bologna, in collaborazione con il Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Le attività realizzate sono state possibili grazie alla collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e con gli Uffici di Piano e i Comuni che hanno fornito i dati.
Tali attività hanno visto come esito l’elaborazione del report “Le misure di contrasto alla povertà nazionali, regionali e locali. Un’analisi nell’area metropolitana di Bologna”https://www.cittametropolitana.bo.it/sanitasociale/contrasto_alla_poverta_sfide_per_la_programmazione